AGI - L’agenzia Dbrs ha confermato il rating del debito pubblico italiano a BBB (high).
Il trend resta negativo. “Nonostante i segnali di ripresa del Pil dopo la crisi di aprile, il trend negativo riflette l’incertezza ancora notevole sull’impatto del Covid-19”.
Pesano i nuovi contagi e questa “escalation, se non contenuta, potrebbe portare a restrizioni più severe del previsto” e “che ostacolerebbero la ripresa con un probabile peggioramento dei conti pubblici”.
Crescita fragile
Nuove misure restrittive, prosegue Dbrs, potrebbero “minare la già fragile crescita dell'Italia e la sua capacità di ridurre significativamente il livello molto elevato del debito pubblico nel medio termine”. Al contempo, l’agenzia “valuta positivamente l'opportunità dell'Italia di beneficiare del programma Next Generation EU (NGEU)”, perché potrebbe aiutare il Paese ad “affrontare alcune debolezze strutturali sostenendo l'attuazione delle riforme e aumentando gli investimenti pubblici”.
La conferma del rating BBB riflette diversi fattori. “L’Italia beneficia dell'attuale sostegno finanziario straordinario della Banca Centrale Europea”, e “gran parte dell'aumento del debito pubblico italiano viene acquistato sul mercato secondario dalla Bce”.
Economia italiana ricca e diversificata
Inoltre, spiega l’agenzia, “l’Italia è un'economia ricca e diversificata, e il settore manifatturiero ha dato finora segni di resistenza”, e "sia le famiglie che le imprese stanno affrontando questo momento con il più basso livello di indebitamento tra i paesi avanzati". Inoltre, prosegue Dbrs, “il sistema bancario italiano è in una posizione più forte rispetto al passato in termini di capitalizzazione e ha fatto progressi nella riduzione delle attività nette deteriorate, anche se le ricadute economiche della pandemia del coronavirus influenzeranno la qualità degli asset e il costo del rischio”.
L’agenzia infine esclude la possibilità di una revisione al rialzo del rating, che tuttavia “potrebbe essere alzato nel caso in cui le prospettive economiche migliorassero in modo forte, sostenute da un rapido risanamento di bilancio”.
Per quanto riguarda la situazione politica invece, Dbrs ritiene che l’attuale governo, nonostante i "numeri risicati a suo sostegno", “resterà in carica fino a marzo 2023”, anche se “preoccupa la seconda ondata della pandemia da coronavirus” e i suoi effetti, anche sulla stabilità dell'esecutivo.