AGI - Forte crescita dell'export con i Paesi extra-Ue a settembre: secondo le stime diffuse dall'Istat, l’interscambio commerciale ha segnato un marcato aumento congiunturale per le esportazioni (+8,3%), a cui si è accompagnata una contrazione per le importazioni, pari al 2,7%.
Le esportazioni registrano una crescita su base annua del 3,0%. L’import, invece, segna ancora una flessione ampia, sebbene in attenuazione, da -16,6% ad agosto a -12,4% a settembre.
L’incremento su base mensile dell’export è esteso a tutti i raggruppamenti principali di industrie ed è dovuto in particolare all’aumento delle vendite di beni strumentali (+11,5%) e beni intermedi (+10,6%); minimo è invece il contributo (0,2 punti percentuali) delle maggiori vendite di energia (+12,6%).
Dal lato dell’import, si rilevano cali congiunturali per quasi tutti i raggruppamenti, i più ampi per beni di consumo durevoli (-12,1%) e beni intermedi (-4,2%); in aumento solo gli acquisti di energia (+4,2%). "A settembre 2020, - commenta l'Istat - l’export verso i paesi extra Ue segna un nuovo rialzo su base mensile – esteso a tutti i raggruppamenti principali di industrie – e torna a crescere su base annua per la prima volta da febbraio 2020. La dinamica positiva dell’export è tuttavia influenzata da movimentazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) verso gli Stati Uniti, al netto delle quali si stima una crescita congiunturale meno ampia (+4,3%) e una lieve flessione tendenziale (-0,7%). L’import, invece, dopo gli aumenti dei tre mesi precedenti, registra un calo congiunturale cui contribuisce principalmente la riduzione degli acquisti di beni intermedi (per 1,6 punti percentuali). La sua flessione tendenziale resta ampia sebbene in ulteriore ridimensionamento".