AGI - Prorogare il blocco dei licenziamenti per evitare il rischio di una dramma sociale. Sarà questa la prima richiesta che Cgil, Cisl e Uil faranno al presidente del Consiglio Giuseppe Conte nell'incontro convocato per domani.
"Ci sono risposte da dare immediatamente - afferma il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra - questioni rese ancora più urgenti dai numeri di queste ultime settimane, che riguardano la proroga del blocco dei licenziamenti per tutta la durata delle casse Covid, la riorganizzazione di ammortizzatori sociali davvero universali, la costruzione di vero un sistema di politiche attive. Non rispondere immediatamente a queste priorità rischia di trasformare la crisi sanitaria ed economica in vera emergenza sociale e umanitaria".
"Ammortizzatori sociali e blocco dei licenziamenti devono andare assieme", dichiara la segretaria confederale Uil, Ivana Veronese. "L'aggravarsi della situazione impone misure adeguate", sostiene la vice segretaria della Cgil Gianna Fracassi. La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha assicurato il rifinanziamento complessivo di 18 settimane di Cig, ma sul blocco dei licenziamenti ha riferito che il governo sta facendo una riflessione.
"Con 18 settimane si arriva fino a marzo - fa notare Veronese - e allora anche il blocco dei licenziamenti deve proseguire fino a marzo. Se non ci sarà questa misura rischiamo un problema sociale serio, andiamo incontro ad una situazione difficile. Basti pensare ai settori di turismo, fiere, convegni, spettacolo: lavoratori che stanno a casa da mesi e che sembrano costretti a restarci ancora. Bisogna approfondire un ragionamento sugli ammortizzatori e sull'importo della Naspi: si deve pensare a come queste persone potranno continuare a vivere".
Difesa del lavoro e sostegno al reddito
Secondo Sbarra, l'ultimo decreto che impone nuove restrizioni era "necessario, visto il preoccupante andamento della curva epidemica", ma occorre "affiancare alle misure di contenimento potenti strumenti di protezione sociale rivolti a lavoratori, commercianti, aziende e famiglie".
Al premier Conte sarà chiesto di "mettere in campo le risorse a disposizione per garantire la difesa del lavoro, il sostegno al reddito delle famiglie e alla liquidità delle realtà produttive colpite, assicurando il pieno rispetto dei protocolli anti-covid nei luoghi di lavoro".
Ma il tavolo di domani servirà anche ad aprire un confronto - spiega Veronese - sulle politiche attive e sulla formazione, perchè "passato il momento più difficile, bisogna pensare a rimettere sul mercato del lavoro i dipendenti di aziende che hanno chiuso o sono fallite". Sulla legge di Bilancio sono poi molti i punti da approfondire - spiega la segretaria confederale Uil - dal momento che nel precedente incontro la manovra è stata presentata "molto rapidamente, a grandi linee".
La Cgil ritiene che con il premier vadano affrontati in particolare i problemi legati a sanità e istruzione. Alla luce dell'aggravarsi della pandemia - spiega Fracassi - è fondamentale rafforzare i presidi territoriali, garantire la tracciabilità dei contagi, fornire maggiore chiarezza sulle procedure per le persone legate a casi di positività.
Per quanto riguarda la scuola, "è necessario garantire il diritto all'istruzione a tutti gli studenti", pensando in particolare a quanti vivono in contesti in cui non c'è disponibilità di computer e connessione internet. "Sullo sfondo, e contemporaneamente - aggiunge Sbarra.
"Bisogna sbloccare gli investimenti produttivi, aprire i cantieri in piena sicurezza, costruire per il domani, nei limiti concessi dalla diffusione e la distribuzione geografica del virus, modulando le variazioni delle misure di contenimento su base territoriale, come pure è stato previsto. La crisi sanitaria e quella economica - conclude - vanno affrontate insieme, nello stesso progetto-Paese che presuppone partecipazione e concertazione dei corpi intermedi".