AGI - Ore di lavoro frenetiche per provare a trovare la quadra al dossier Autostrade per l'Italia. Martedì scorso il Cda di Atlantia ha aperto all'ingresso di Cdp nell'azionariato di Aspi dopo un braccio di ferro durato quasi tre mesi.
La holding dei Benetton ha confermato la propria disponibilità "a valutare un'eventuale proposta da parte di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) - unitamente ad altri investitori nazionali e internazionali - per un possibile accordo, relativo all'acquisto dell'integrale pacchetto azionario (pari all'88,06%) della controllata Autostrade per l'Italia spa, idoneo ad assicurare l'adeguata valorizzazione di mercato della partecipazione medesima".
Atlantia ha concesso a Cdp - che ha come advisor Unicredit e Citi - un periodo di esclusiva fino a oggi. Lunedì, è fissato il cda della holding che dovrà valutare la proposta giunta sul tavolo. Questa ipotesi è quella che si avvicina di più all'intesa raggiunta nella notte tra il 14 4 il 15 luglio. I nodi da sciogliere tuttavia sono sempre gli stessi: il prezzo da attribuire alla concessionaria e la manleva.
Atlantia potrebbe concedere uno sconto sul prezzo proprio per i potenziali danni e le eventuali cause risarcitorie legate al crollo del ponte Morandi. Secondo gli analisti la valutazione finale di Autostrade dovrebbe aggirarsi in una forchetta compresa tra gli 8 e i 10 miliardi. Lo schema con cui Cdp entrerebbe nel capitale di Aspi, secondo fonti vicine al dossier, dovrebbe essere quello di una doppia holding attraverso cui Cassa avrebbe circa il 25% di Autostrade e altri investitori la restante quota.
Su quest'ultimo punto c'è l'interesse di Blackstone e Macquaire così come quello del gruppo Toto e del fondo Usa Apollo. In ogni caso già domani dovrebbero esserci degli incontri per arrivare alla formulazione di un'offerta non vincolante su Aspi perchè per un'offerta vincolante serve prima che il governo approvi il piano economico finanziario di Autostrade.
Altra questione aperta è l'assemblea di Atlantia fissata per il prossimo 30 ottobre che dovrebbe approvare il percorso di dual track che prevede o la scissione e successiva quotazione in Borsa della newco Autostrade Concessioni e Costruzioni oppure la vendita diretta dell'88%.