AGI - Il 55% degli eventi previsti nel 2020 è stato cancellato. È quanto emerge dalla rilevazione 'L'Industry degli Eventi e della Live Communication di fronte alla crisi Covid-19' realizzata dall'istituto Astra Ricerche per conto di Adc Group/Club degli Eventi, secondo cui nel 23% dei casi gli eventi sono stati rinviati a data certa o da definirsi, e un ulteriore 15% è a rischio rinvio.
Persiste quindi "una grande incertezza per il futuro che si somma alla grande negatività per il recente passato. E non è atteso un miglioramento, come invece si prevede per il resto dell'economia italiana nel settore terziario e industria".
In media le agenzie dichiarano che dovranno rinunciare al 27,4% dei dipendenti, al 37% dei collaboratori continuativi e semi continuativi e al 38,4% di quelli saltuari. Solo il 37% pensa di non ridurre i dipendenti, il 26% i collaboratori continuativi e il 29% i saltuari, mentre quelli che dichiarano di dover limitare almeno del 45% (cioè dimezzare o peggio) il personale dipendente sono il 33% (per collaboratori e partite Iva è il 40%).
"È un massacro che non vede una via di uscita - sottolinea lo studio - e viene confermata la tesi secondo la quale 'anche se l'economia ripartirà gli eventi ripartiranno più tardi'".
L'indagine, effettuata tra il 18 e il 25 settembre su un campione di 427 imprese (aziende clienti, agenzie specializzate in eventi e fornitori di servizi) rivela che per le agenzie e gli altri attori dell'offerta la quota di perdita di fatturato annuo è mediamente del 68%. Ma per il 38,7% degli intervistati si parla di una perdita di almeno l'85% del fatturato, a cui si somma il 34,8% che dice fra il 65 e l'80%.
Solo il 4% perde meno del 20% del fatturato, e meno del 2% non ha riduzioni, probabilmente grazie alle possibilità, non risolutive, offerte dai mezzi digitali. In sintesi, l'82,7% degli operatori perde, in maniera molto significativa, almeno la metà del fatturato.
Secondo il 68,4% degli intervistati, la ripresa non arriverà prima di marzo 2021. Soltanto il 2% pensa che si ripartirà fra novembre e dicembre e solo per l'8,2% da gennaio-febbraio. Alla domanda se gli intervistati ritengono che il Governo, anche grazie alla mobilitazione delle associazioni di settore, abbia dedicato la giusta attenzione alla live communication industry la risposta è molto chiara: per l'81,3% il governo ha dato 'poco' o 'per niente' attenzione e chi dice abbastanza o molto è solo il 4,2%.