AGI - "Alitalia è ancora un problema sul tavolo, tutt'altro che risolto". L'allarme arriva dal commissario straordinario della compagnia, Giuseppe Leogrande che ha lamentato, nel corso di un'audizione davanti alle commissioni riunite Trasporti e Attività produttive, in più riprese, i ritardi nella costituzione della newco. "Il Covid non ha agevolato la strada per trovare una soluzione. Ma Alitalia è grande problema perché riguarda 11.500 famiglie, riguarda l'economia di un territorio, lo sviluppo del principale hub del nostro paese (Fiumicino, ndr), riguarda la mobilità del paese", ha sottolineato per poi tornare a incalzare la politica.
"E' responsabilità di tutti noi fare quello che si può fare per spingere a una soluzione che il governo ha già messo in termini di legge ma che io mi permetto di sollecitare affinché il passaggio riguardante il trasferimento dell'azienda venga accelerato e abbia compimento in tempi possibilmente più brevi possibili", ha aggiunto il commissario. "Ad oggi non mi risulta che il decreto" di istituzione della "newco" sia stato varato anche se "l'urgenza e l'emergenzialità di maggio l'abbiamo ancora". "Il quadro di riferimento è uguale" rispetto a primavera, ha aggiunto, per questo "l'appello che io faccio è di dare corso al decreto Rilancio per l'investimento e la razionalizzazione dell'attività di impresa, cosa che in amministrazione straordinaria è difficile" da portare avanti.
Al 30 settembre in cassa 260 milioni
Il commissario ha messo davanti al Parlamento un quadro allarmante. "Dal 24 febbraio in poi si è registrato un clamoroso crollo del mercato e delle vendite" a causa della pandemia Covid-19. "Da subito si è evidenziato un impatto mai visto prima per l'incidenza sui ricavi e tale problematica ha colpito tutto il settore", ha evidenziato. Leogrande ha snocciolato i dati finanziari della compagnia: al 30 settembre Alitalia "ha una liquidità per 260 milioni, inclusi i 199 milioni ricevuti dallo Stato il mese scorso. Un contributo ottenuto dopo un iter molto complesso davanti alla Commissione Europea che è stato trascinato troppo nel tempo e ha creato qualche tensione finanziaria nella gestione dell'impresa". Inoltre, ha proseguito Leogrande, "al 30 settembre abbiamo rimborsato oltre 265 milioni di biglietti venduti" per i voli cancellati causa Covid.
Nei primi nove mesi ricavi ridotti di 2,2 miliardi
In totale, nei primi nove mesi dell'anno i ricavi si sono ridotti di 2,2 miliardi a causa del Covid. "Questo ha determinato un arretramento della cassa di 285 milioni grazie al sistema degli interventi, in parte recuperati con l'accredito a settembre dell'indennizzo" dell'Ue, ha spiegato il direttore generale di Alitalia Giancarlo Zeni. La compagnia, a settembre, ha chiesto e ottenuto circa 199 milioni di euro per i danni derivanti dal Covid ma ha presentato al Mise la domanda per ottenere nuovi contributi Ue. Leogrande ha precisato che i 199 milioni coprono il periodo dal primo marzo al 15 luglio 2020, ma Bruxelles consente di presentare "nuove istanze sempre con riferimento al 2020".
Per questo Leogrande ha annunciato di aver presentato presentato "lunedi' scorso una nuova istanza" sollecitando anche in questo caso un'accelerazione del processo con "una pronta attivazione della procedura di notifica alla Commissione, in attesa che si sviluppi l'operazione della newco". Il commissario ha poi notato come "altre compagnie europee abbiano beneficiato di interventi importantissimi con aumenti di capitale miliardari. Al momento la Commissione ha autorizzato solo 200 milioni di sussidio per danni Covid, pur avendo avuto 3 miliardi di ricavi nel 2019". Per questo "abbiamo chiesto altri 150 milioni", ha osservato il commissario.
Il dg Zeni: via da Malpensa per "perdite significative"
Dal canto suo, Zeni ha spiegato l'abbandono di Malpensa a causa delle "perdite significative" su quello scalo. La scelta di concentrare le attività su Fiumicino è dovuta a una "domanda quattro volte superiore rispetto a Malpensa" e a una resa dei voli "significativamente superiore".
Presto decisione Ue su aiuti di Stato
Proprio la vicepresidente Ue, Margrethe Vestager, è intervenuta sull'indagine, avviata ad aprile 2018, per valutare se il prestito ponte rappresenti un aiuto di Stato illegale. Una decisione, ha spiegato, "non è troppo lontana nel calendario". "L'ultima decisione su Alitalia era una compensazione per il Covid-19" ha ricordato. La danese ha aggiunto di "non volere giudicare in anticipo le decisioni del Governo italiano" sulla newco.
Opposizione e sindacati all'attacco
Sui tempi troppo lunghi del governo nella costituzione della newco sono andati all'attacco anche opposizione e sindacati. "Dopo aver previsto la totale partecipazione dello Stato nella newco, ora la politica sta danneggiando il progetto di ripartenza della compagnia per tempi troppo lunghi, dovuti a logiche di spartizione del CdA inconcepibili", ha denunciato il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi. Sulla stessa linea le opposizioni. "Alitalia è con l'acqua alla gola, dolosamente zavorrata da un governo che litiga su come spartirsi le poltrone del Cda della newco", afferma Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato.