AGI - Nel lungo periodo l'impatto del Recovery plan sulla crescita sarà di almeno mezzo punto di Pil l'anno in più, grazie anche alla spinta degli investimenti che supereranno il 4% del prodotto interno lordo. In quest'ottica diventa quindi fondamentale stilare un disegno di bilancio coerente con la spinta agli investimenti, riqualificando la spesa e riducendo quella improduttiva. A dettare la road map sull'utilizzo del Recovery Fund è il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, che, in audizione al Senato, sottolinea la necessità di "creare le condizioni per il successo" del piano e per la sua definizione bisogna evitare progetti "frammentati" non in linea con gli obiettivi.
Inoltre, andrà "dimostrata la coerenza tra riforme e investimenti nonché la coerenza del piano globale". Ma il ministro si mostra tranquillo su questo punto e assicura che "le linee guida che il governo ha approvato sono pienamente coerenti sia con con i quattro obiettivi delle 'guideline' sia con le sette iniziative che la commissione ha recentemente pubblicato" e assicura che il dialogo con il Parlamento sarà e deve essere "continuativo".
I ritardi sul negoziato europeo? "Si tratta di questioni che erano previste e che verranno risolte", spiega il titolare del Mef sottolineando che "un pacchetto di misure come queste, che prevede una procedura legislativa così complessa, ha bisogno di tempo, noi siamo fiduciosi". Gualtieri assicura che il governo sarà "in grado di anticipare" i progetti del Recovery plan italiano con la legge di bilancio. "Ci sarà un'integrazione con le risorse che abbiamo già stanziato".
L'impatto del recovery sul trend di crescita
"Le simulazioni mostrano che con i fondi del Recovery plan il trend di crescita permanente strutturale del Pil aumenterà tra 0,2 e 0,5 punti percentuali l'anno, a seconda dell'efficienza della spesa aggiuntiva", spiega Gualtieri davanti alle commissioni Bilancio e Politiche Ue del Senato sottolineando che "a questo si aggiungerà l'effetto delle riforme che verranno introdotte nell'ambito del Pnrr".
Ma il titolare di via XX settembre sottolinea ancora che l'effetto sui tassi di crescita sarà superiore. "Quando ho parlato di 0,2-0,5 punti percentuali - chiarisce - ho dato una stima prudente dell'impatto positivo sui trend crescita ma l'effetto che stimiamo sulla crescita è ben maggiore di questa cifra. E poi si aggiunge anche l'impatto degli investimenti".
Le stime: Pil +6% in 2021 e debito sotto 130% alla fine del decennio
L'audizione è anche stata l'occasione per fornire alcune stime. Il debito stimato al 158% nel 2020, nel percorso delineato dal governo, si ridurrà "l'anno prossimo al 155,8%" del Pil. Inoltre, "il combinato disposto della strategia programmatica del governo porta a un sentiero di riduzione graduale del debito che potrà tornare ai livelli pre-Covid, sotto il 130%, alla fine del decennio.
Per quanto riguarda la crescita programmatica, "le stime, che facciamo in modo sempre prudente, indicano per l'anno prossimo una crescita del Pil del 6% invece del 5,1% tendenziale" aggiunge Gualtieri spiegando che la crescita sarà del 3,8% nel 2022 e del 2,5% nel 2023.
Nadef, quest'anno un esercizio complesso
"La Nadef quest'anno è un esercizio complesso" in quanto "si cercherà di dettagliare una prima ipotesi di scansione di utilizzo dei fondi europei negli anni e sarà individuata la coerenza dal punto di vista macroeconomico e di finanza pubblica tra i fondi e le risorse di bilancio". Secondo Gualtieri, "è necessaria una attenta programmazione di bilancio per utilizzare la meglio i fondi".
Riforma del fisco con taglio cuneo e sostegno famiglie
Per quanto riguarda il cantiere fisco, il processo di riforma pensato dal governo si "caratterizzerà principalmente per la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, la revisione complessiva della tassazione verso una maggiore equità, la lotta all'evasione e la revisione del sistema di incentivi ambientali, di quelli per il sostegno delle famiglie e alla genitorialità e per la partecipazione al mercato del lavoro". L'esecutivo, assicura, lavorerà "per disegnare un nuovo sistema fiscale sinergico agli obiettivi che ci stiamo prefiggendo".