AGI - Wall Street chiude in calo, colpita dal nuovo tonfo del Nasdaq (che è arrivato a perdere oltre il 5%) e dei big tecnologici, ma limita le perdite sul finale. Il Dow Jones arretra dello 0,56% a 28.133,25 punti, il Nasdaq cede l'1,27% a 11.313,14 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,82% a 3.426,86 punti. La fuga dai titoli hi-tech ha coinvolto anche gli altri listini al termine di una settimana che precede la pausa per il LaborDay.
L'ottimismo del presidente Usa, Donald Trump, che ha esultato per il buon andamento dei dati del mercato del lavoro, non ha contagiato gli investitori, preoccupati dai timori per una ripresa economica che stenta a decollare. Dopo un avvio contrastato, i listini Usa hanno ripreso a perdere quota per recuperare terreno verso la chiusura degli scambi. Non è bastato il buon andamento dei dati sul lavoro americano, con il tasso di disoccupazione sceso all'8,4% dal 10,2% di luglio, a rassicurare gli operatori.
Ad agosto l'economia statunitense ha creato 1,37 milioni di posti di lavoro, meno degli attesi 1,49 milioni ma, il calo della disoccupazione fa ben sperare gli osservatori. "Grandi numeri sul mercato del lavoro. 1,37 milioni di posti creati in agosto. Il tasso di disoccupazione è calato all'8,4%, molto meglio del previsto: è sceso sotto il 10% più rapidamente e molto di più di quanto si pensava fosse possibile", ha scritto su Twitter il presidente Trump. Dopo aver ceduto tra il 2 e il 3% nel corso della seduta, il Dow Jones e l'S&P sono tornati verso la parità contenendo le perdite.
E' stata una nuova giornata di passione per il Nasdaq che, dopo aver lasciato sul terreno oltre il 5%, zavorrato dalle società a grande capitalizzazione come Apple, Microsoft, Amazon.com, Tesla e Nvidia, ha recuperato sul finale cedendo però oltre l'1%. Finora il listino aveva guidato la ripresa del mercato azionario dopo il crollo causato dal Coronavirus, salendo fino all'82% dai minimi di marzo mentre gli indici S&P 500 e Dow erano aumentati di circa il 60% dai loro minimi.
L'ultima volta che il Nasdaq ha registrato un tonfo di due giorni più profondo è stato intorno al 17 marzo. Si è innescata una vera e propria fuga dai titoli tecnologici con gli investitori preoccupati da un'eventuale bolla hi-tech come quella dell'inizio del secolo, dalle incertezze legate al nuovo pacchetto di stimolo all'economia, dalle difficoltà economiche e sanitarie legate al Coronavirus e dai dubbi sulla sfida presidenziale di novembre.
Apple, dopo aver perso più del 6%, ha concluso le contrattazioni poco sopra la parità, mentre Facebook, dopo aver ceduto oltre il 4%, ha chiuso la seduta in calo del 2,9%. Amazon, che era in calo di oltre il 4,5%, ha concluso gli scambi con un - 2,18% mentre Microsoft ha lasciato sul terreno l'1,40%.