AGI - La manifattura europea continua ad agosto la fase di espansione dopo la crisi brutale dei mesi scorsi, legata alla pandemia da Coronavirus. Se in Francia e in Spagna la ripartenza tentenna, le aziende tedesche e italiane invece accelerano nella fase di recupero.
Il caso Italia
Secondo l'indice Pmi manifatturiero elaborato da Ihs Markit, infatti, dopo il lockdown di aprile, la ripresa dell'attività della manifattura italiana continua per il quarto mese consecutivo e avanza al ritmo più veloce da più di due anni. L'indicatore ad agosto è salito a 53,1 punti dai 51,9 di luglio, sopra la soglia dei 50 punti che separa espansione e contrazione, ma soprattutto sui massimi da 26 mesi.
"Continuano a migliorare ad agosto le condizioni operative del settore manifatturiero in Italia, il Pmi manifatturiero principale ha infatti raggiunto il livello maggiore da giugno 2018. Sia la produzione che i nuovi ordini sono aumentati al tasso più veloce in oltre due anni e mezzo, con le aziende campione che hanno riportato una ripresa della domanda nazionale", ha sottolineato Lewis Cooper, economista di Ihs Markit. "La domanda estera invece è rimasta debole e continuano a diminuire le esportazioni. Pare che i tagli occupazionali siano diminuiti ulteriormente, il tasso di contrazione del livello del personale infatti è risultato il più lento da gennaio ed è stato leggero, solo con alcuni commenti relativi all’utilizzo della cassa integrazione e alla riduzione delle ore lavorative", ha aggiunto.
"L’ottimismo delle aziende per quanto riguarda l’attività futura è risultato il maggiore di sempre ed è stato favorito dalle maggiori vendite e dalle speranze di una ripresa repentina del settore. In generale i dati di agosto hanno fornito alcuni segnali incoraggianti per il settore manifatturiero, indicando che siamo nel bel mezzo della ripresa dagli effetti catastrofici della pandemia. Le esportazioni tuttavia continuano a fungere da freno, e con il livello occupazionale ancora in contrazione, è improbabile che la sola domanda nazionale possa essere sufficiente ad alimentare una effettiva ripresa", ha concluso l'economista.
Germania, Francia e Spagna
Più in chiaroscuro la situazione negli altri grandi Paesi europei. Continua il recupero della manifattura tedesca ad agosto, con l'indice che è salito dai 51 punti di luglio ai 52,2 di agosto, rimanendo però sotto le stime, che lo prevedevano a 53 punti. "I numeri incoraggianti mascherano problemi in alcuni settori, specialmente nella produzione di macchinari ed equipaggiamenti, colpita da una mancanza di appetito per gli investimenti", ha sottolineato l'economista di Ihs Markit Phil Smith.
Rallenta, invece, l'attività manifatturiera in Francia, che ad agosto torna a contrarsi leggermente. L'indice Pmi manifatturiero è infatti sceso il mese scorso a 49,8 punti, mentre a luglio l'indicatore era a 52,4 punti. Il valore è comunque sopra le stime, che erano a 49 punti. "Dopo due mesi di forte crescita, il settore manifatturiero francese è arretrato leggermente nel suo percorso verso la guarigione", sottolinea l'economista di Ihs Markit Eliot Kerr. "I nuovi ordini hanno registrato un incremento minimo, sottolineando l'incertezza fra i clienti del settore manifatturiero verso il futuro". In Spagna sono le preoccupazioni per il Covid a frenare il recupero: a luglio l'indice aveva toccato i 53.5 punti, ma il mese scorso ha ripiegato a 49.9.
Come sta l'Eurozona
Nel suo complesso, l'area Euro continua il momento di recupero, con il ritmo che scende però leggermente: ad agosto l'indicatore si è fermato a 51.7 punti rispetto ai 51.8 di luglio, confermando comunque che l'espansione continua ma evidenziando che i manager delle aziende sono prudenti su investimenti e assunzioni di fronte alla pandemia da Coronavirus.
"Ad agosto la produzione manifatturiera dell’eurozona è nuovamente in forte aumento, fornendo ulteriori segnali di notevole ripresa durante il terzo trimestre dopo il collasso osservato durante l’apice della pandemia da Covid-19 nel secondo trimestre", sottolinea Chris Williamson, capo economista business di Ihs Markit. "Le previsioni della produzione per i prossimi dodici mesi inoltre sono aumentate al livello maggiore in oltre due anni, diventano infatti più rosee rispetto alla visione pessimistica osservata ad inizio anno", ha aggiunto, indicando però che "è necessario essere cauti nel valutare la probabile tendenza della produzione poiché, finora, sarebbe stata una sorpresa non osservare una ripresa della produzione e dell’ottimismo". Quello che desta preoccupazione è che la crescita dei nuovi ordini di agosto è diminuita leggermente, "indicando che le aziende si stanno preparando ad un indebolimento a breve termine della domanda".