AGI - I verbali delle ultime riunioni di politica monetaria della Fed e della Bce sono i protagonisti della settimana economica. Ma c'è anche attesa per i dati sull'inflazione e sulla fiducia dei consumatori nell'Eurozona, soprattutto alla luce della pesante contrazione del Pil nel II trimestre confermata due giorni fa dall'Eurostat.
Si comincia con le minute della Federal Reserve mercoledì 19 (alle 20 italiane circa). La Banca centrale Usa ha lasciato, come previsto, invariati i tassi di interesse, ma dai verbali potrebbero emergere spunti interessanti per capire le prossime mosse del Fomc alla luce dei nuovi timori per l'andamento preoccupante dei contagi da coronavirus e i suoi effetti su una ripresa economica ancora instabile e che non decolla. Anche il Consiglio direttivo della Bce nella riunione di luglio ha lasciato i tassi invariati, con quello principale ancora fermo a zero. I verbali diffusi giovedì 20 possono anche in questo caso svelare indizi preziosi sul futuro della politica monetaria in un continente che per certi aspetti è ancora in emergenza Covid, con i contagi che continuano a salire in molti Paesi membri e la minaccia di nuovi lockdown.
Da monitorare, poi, i dati sull'inflazione (mercoledì) e sulla fiducia dei consumatori nell'Eurozona (venerdì) dopo il crollo del Pil al -12,1% nel secondo trimestre, particolarmente segnato dalle misure di contenimento del Covid-19 nella maggior parte dei Paesi. Si è trattato del calo peggiore mai registrato dall'inizio delle serie storiche nel 1995, ha precisato Eurostat. Nel primo trimestre del 2020, nell'area dell'euro il Pil era diminuito del 3,6%.
I dati in arrivo dagli Usa
Resta alta l'attenzione anche per i consueti dati statunitensi sulle scorte di petrolio, dopo che l'Agenzia internazionale per l'Energia (Aie) ha stimato che la domanda globale di greggio chiuderà il 2020 accusando un calo medio record equivalente 8,1 milioni di barili al giorno, portandosi a quota 91,9 milioni di barili al giorno, 140.000 barili al giorno in meno rispetto alle passate previsioni. Attesa anche per le richieste di sussidi alla disoccupazione, che nell'ultima settimana sono scese sotto un milione di unità per la prima volta da marzo.
I mercati si aspettano infine dei passi avanti nelle trattative (attualmente in stallo) per il quinto pacchetto Usa di misure di stimolo in risposta alla pandemia, sul quale dem e Casa Bianca continuano a scambiarsi accuse reciproche senza fare progressi.