AGI - Concretezza e cauto ottimismo. È questa la posizione espressa dal presidente di Federmeccanica Alberto Dal Poz che, in una intervista all'AGI, fa il punto sulle previsioni dei prossimi mesi in vista di un autunno che si prospetta intenso per il sistema paese.
"La prima parte dell'anno ci ha dato segnali di positività, poi quando è cominciata la crisi in Cina è cominciato a rallentare tutto intorno a noi. Quindi adesso vedere che qualcosa che "eppur si muove" intorno a noi ci deve comunque far essere estremamente attenti. Il che non vuol dire essere né falsamente ottimisti e né tantomeno disillusi ma bisogna essere concreti". Per Dal Poz "la disponibilità da parte del governo di ingenti quantità di denaro da poter riversare a livello di investimenti e sostegno nel nostro paese" e "un autunno che vedrà cambiamenti profondi" rappresentano "una opportunità e cerchiamo di avere sempre una visione ottimistica della situazione".
La caduta verticale dei volumi
"Veniamo da mesi complicatissimi che hanno mostrato purtroppo una caduta verticale dei volumi in tutti i settori della metalmeccanica monitorati da Federmeccanica", spiega ancora Dal Poz. Praticamente, prosegue, "tutti i nostri settori hanno perdite intorno a una media del 30%. Alcuni perdono 'solo' il 20%, altri invece sono paurosamente vicini al 40%".
Il presidente di Federmeccanica ricorda che "è difficile sopportare un paio di mesi a vendite zero. L'automobile, per esempio, ha vissuto quasi due mesi di vendite prossime allo zero il che significa, non solo un impatto violento sui bilanci delle singole aziende e dei loro fornitori di primo livello, ma vuol dire anche avere un ribassamento profondo delle strategie di investimento. Non è solo un mercato che si è rallentato di colpo ma è un mercato che sta cambiando faccia, cambierà alcune dinamiche e propensione di acquisto".
Ripensare alle strategie da seguire
In quest'ottica, "i grandi player stanno ripensando profondamente a quali strategie seguire. Noi ci troviamo ad affrontare un periodo che ha inevitabilmente cali di mercato importantissimi, ma il nostro compito è cercare di essere sempre pronti. Noi siamo degli imprenditori, degli industriali e abbiamo non solo la necessità ma anche il dovere di pensare come le nostre filiere possano adeguarsi a uno scenario così tanto cambiato". Per questo motivo "vediamo anche i timidi segnali di ripresa in molti mercati, incluso l'automotive, come dei segnali importanti a cui aggrapparci per il prossimo futuro".
Per sostenere l'occupazione puntare sul taglio del cuneo fiscale
"Il blocco dei licenziamenti, così come qualsiasi altra imposizione aggiuntiva nei confronti delle imprese, non può mai essere visto di buon occhio perché i posti di lavoro non si mantengono e non si creano per decreto ma si tutelano e si sostengono se ci sono le condizioni di mercato, di finanza, di fiducia necessari per il mantenimento degli stessi", sostiene Dal Poz. Per il presidente di Federmeccanica sarebbe, invece, "un grande sostegno" per l'occupazione il taglio del cuneo fiscale che "significa, prima di tutto, sostegno alla fiscalità dei nostri dipendenti e poi rendere il meno gravoso possibile per le imprese tutta la fiscalità legata al lavoro.
Il sostegno per Dpi? Una farsa
Il peggio sembra quindi essere alle spalle ma guardando indietro alle misure messe in campo dal governo, per quanto riguarda i costi legati strettamente ai dispositivi di protezione individuali e alle misure per rendere sicure le aziende "sono state una farsa" dice il presidente spiegando che "non è arrivato un euro alle imprese".
Il click day per gli aiuti Covid "è stato una presa in giro nei confronti del mondo imprenditoriale italiano e noi metalmeccanici l'abbiamo vissuta malissimo perché era stato promesso un sostegno dei costi sostenuti per mettere in sicurezza le nostre imprese e se non ci fosse stato un momento corale di grande coesione con i sindacati nel mese di marzo per definire insieme protocolli di sicurezza delle nostre imprese, non ci avrebbe aiutato nessuno. Abbiamo affrontato la cosa da soli e pian piano le nostre aziende sono ripartite in sicurezza".
"L'unica vera misura che è arrivata alle nostre imprese - prosegue - è la possibilità di avere una finanza in qualche modo sostenuto da una garanzia dello Stato perché su tutto il resto, incluso l'arrivo immediato della Cassa integrazione soprattutto alle aziende più piccole, diciamo che c'è ancora da lavorare".
Chiesto un incontro al governo
Dopo le richieste dei sindacati al governo arriva anche quella di Federmeccanica affinché si arrivi a "un momento di ascolto", "per poter essere concreti e chiari nel spiegare quali sono le necessità delle nostre imprese".