AGI - "Senz'altro in questi mesi c'è stata una rivincita dell'Europa, che è tornata forte e si è dimostrata centrale nel panorama internazionale". Lo dichiara in un'intervista al 'Corriere della Sera' il Commissario europeo per l'Economia, il quale spiega che "rispetto alla crisi dell'euro, abbiamo compiuto in dieci settimane scelte che erano state negate o rinviate per dieci anni".
Poi Gentiloni afferma che "l'Italia è importante" anche perché "siamo fra i maggiori beneficiari nei programmi varati in queste settimane" e che "il Recovery Plan abbia successo in Italia è un fattore chiave". E anche qui, dice, "credo che ci sia una rivincita europea".
Certo, secondo Gentiloni "se ci si limita a paragonare l'entità del piano più i cento miliardi di Sure si potrebbe considerarlo modesto rispetto alle risorse mobilitate negli Stati Uniti. Ma noi - aggiunge il Commissario Ue - non siamo uno Stato federale e quelle somme vanno sommate ad altre per un 4,5% di Pil in media di sostegni dei singoli governi e a un 24% circa di garanzie sul credito.
Basterà? Bisogna che tutti i Paesi si impegnino per evitare quella che io chiamo la Grande divergenza". Ma "fermare questa divergenza è stato il leitmotiv del mio lavoro", chiosa Gentiloni.
"Queste spese straordinarie - a suo avviso - vanno gestite con una logica che non è di emergenza e l'obiettivo non è tornare alla situazione pre Covid. Non facciamo una grande operazione per tornare alla normalità di prima e per l'Italia sarebbe doppiamente sbagliato. Il Recovery Fund avrà successo se trasformerà le nostre economie in senso più sostenibile, più inclusivo e le renderà più competitive.
E per un Paese che aveva la crescita più bassa degli altri vale doppio, anche perché i sostegni ai redditi non possono durare all'infinito", spiega il Commissario italiano all'Economia Ue, che conclude: "C'e' una grande occasione di provare a fare sul serio alcuni cambiamenti che ripetiamo come litanie da decenni".
"Quindi più che cento progetti per dare segnali a tutti, penso sia importante concentrarsi su sette o otto aree di intervento che trascinino il resto. Ma devono essere percorsi precisi con spese dettagliate, investimenti, regolamenti, risultati attesi, tempi previsti. Penso di essere tra i più consapevoli di quanto sia difficile, ma senza chiarezza e realismo sarà difficile assicurare il successo di Next Generation Eu".