AGI - E' stata raggiunta l'intesa sul decreto agosto che domani approderà in Consiglio dei ministri. Il governo ha trovato la sintesi sulla proroga del blocco dei licenziamenti, che ha innescato uno scontro frontale tra sindacati e Confindustria e creato divisione nella maggioranza. "Il nodo è stato sciolto, c'è condivisione. Abbiamo trovato la sintesi", ha detto il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, al termine della riunione di maggioranza a palazzo Chigi.
Divieto di licenziare almeno fino a metà novembre
Fino a quando si potrà fruire dei trattamenti di cassa integrazione o degli sgravi alternativi non sarà possibile licenziare: questo in sintesi, secondo quanto riferiscono fonti di governo, lo schema dell'accordo raggiunto. Il prolungamento del divieto di licenziamento sarebbe quindi legato alla disponibilità della cassa integrazione, a prescindere dalla volontà o meno di usarla o all'utilizzo degli sgravi al 100% alternativi alle 18 settimane di cassa Covid. Pertanto le imprese non potranno mandare a casa i lavoratori almeno fino al 15 novembre se useranno le 18 settimane di cassa integrazione in maniera continuativa.
Nel caso in cui usufruiscano della cig in maniera frazionata, il divieto di licenziamento resterà valido per tutta la durata della cig, ovvero fino a quando non saranno esaurite le 18 settimane. Se, invece, in alternativa alla cassa, le aziende beneficeranno della decontribuzione al 100%, lo stop ai licenziamenti durerà fino alla fine dei 4 mesi di sgravi.
Chi è a favore e chi contro la proroga
I 5 Stelle hanno sempre sostenuto una proroga del blocco dei licenziamenti fino a fine anno, così come Leu. Un intervento, fortemente voluto dai sindacati che sono arrivati a minacciare lo sciopero generale, ma su cui nelle scorse ore era arrivato l'alt di Confindustria.Contrari, invece, parte del Pd e Italia Viva.