AGI - Il settore manifatturiero in Italia e nel resto dell'Europa torna a dare segnali positivi a luglio e cioé all'inizio del terzo trimestre, dopo i tracolli di aprile.
L'indice Pmi anticipa l'andamento dell'economia, noi meglio della Germania
Il Pmi manifatturiero calcolato da Ihs Markit, che registra le indicazioni dei direttori d'acquisto e che è considerato un importante indice anticipatore dell'andamento dell'economia, supera i 50 punti e dunque si riposiziona sopra la soglia che separa le fasi di espansione da quelle di contrazione dell'economia. In particolare il Pmi manifatturiero dell'Italia rimbalza a 51,9 punti, il top dal giugno 2018, registrando il primo rialzo da due anni. A giugno l'indice era a 47,5 punti. Anche il Pmi dell'Eurozona torna in espansione e avanza a 51,8 punti dai 47,4 punti di giugno. Più nel dettaglio, in Italia e nell'Eurozona sono in ripresa la produzione e i nuovi ordini, mentre il sottoindice sull'occupazione continua a scendere e, al momento, i tagli di posti di lavoro rappresentano il maggior ostacolo alla ripresa, rispetto alla quale comunque gli analisti si mostrano più fiduciosi. Tra i Paesi europei quelli che crescono di più sono Spagna (53,5 punti) e Austria (52,8 punti), seguiti da Francia (52,4 punti), Italia (51,9 punti) e Germania (51 punti). Grecia e Olanda restano sotto i 50 punti, rispettivamente a 48,6 e 47,9 punti.
"IN ITALIA RIPRESA DIFFICILE MA SIAMO SU STRADA GIUSTA"
"I dati di luglio in generale suggeriscono come in Italia il settore manifatturiero sia sulla giusta direzione verso la ripresa, con le previsioni sulla produzione futura rimaste decisamente positive". Così Lewis Cooper, economista di IHS Markit, ha commentato gli ultimi dati di luglio. "Detto cio' - ha aggiunto - dopo uno shock cosi' estremo, la strada verso la ripresa è ancora lunga ed e' essenziale che le condizioni della domanda continuino a migliorare. Inoltre, le aziende manifatturiere e le linee di produzione continuano ad operare al di sotto della loro capacità limitando le ore di lavoro e di conseguenza il livello occupazionale si è ridotto per il quattordicesimo mese consecutivo. Anche la domanda estera rimane debole, gli ordini esteri infatti continuano a diminuire. E l'introduzione di nuove misure restrittive per contrastare la 'seconda ondata' della pandemia potrebbe ostacolare la ripresa".
"IN EUROZONA BENE ORDINI, PREOCCUPA OCCUPAZIONE"
"Le fabbriche dell'Eurozona - commenta Chris Williamson, capo economista di Ihs Markit - hanno iniziato molto bene il terzo trimestre, con una produzione in crescita al tasso più veloce per oltre due anni, alimentata da un incoraggiante aumento della domanda. La crescita dei nuovi ordini ha superato la produzione, suggerendo che ad agosto ci saranno ulteriori guadagni di produzione. Il miglioramento del portafoglio ordini ha anche contribuito a ripristinare fiducia delle imprese. I numeri dell'occupazione invece continuano a destare preoccupazione e il mercato del lavoro continua a essere la chiave per determinare la ripresa dell'economia. Sebbene il tasso di perdita di posti di lavoro sia sceso al minimo da marzo, l'indice è cresciuto con un tasso più alto dal 2009. In ogni modo l'aumento della disoccupazione, l'insicurezza del lavoro, le seconde ondate di contagi e le misure di lockdown ancora in corso, faranno inevitabilmente frenare la ripresa. I numeri dei prossimi mesi saranno quindi importanti per valutare se il recente aumento la domanda può essere sostenuta, aiutando le imprese a riprendersi".
"IN GERMANIA PREVEDIAMO UN RIMBALZO TECNICO NEL TERZO TRIMESTRE"
"La ripresa del settore manifatturiero tedesco resta sulla buona strada - commenta Phil Smith, vice direttore di Ihs Markit - A luglio l'indice sale a 51 punti, il livello più alto dal dicembre 2018, nonostante l'indebolimento dell'occupazione e delle scorte. Lo dimostrano i profondi tagli del personale e la domanda, che sono ancora nettamente sotto i livelli pre-crisi e rappresentano un ostacolo per qualsiasi la ripresa. "Tuttavia, con nuovi ordini in forte aumento a luglio le prospettive immediate per la produzione sembrano positive e prevediamo un rimbalzo tecnico dell'economia nel terzo trimestre".