AGi - A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, il dato sul Pil dell'Italia "non è peggiore di quanto fosse previsto", è anzi migliore di quello di altri Paesi europei e sta vicino alla mediana della zona Euro. Ma, soprattutto, rispetto al picco negativo di aprile, a maggio e giugno c'è già un aumento tendenziale della crescita. A fare il punto con l'AGI è Carlo Cottarelli, direttore dell'Osservatorio sui Conti Pubblici dell'Università Cattolica.
"E' chiaro che non ci sarà una ripresa a V. Certo, non riusciremo a recuperare i valori di Pil del dicembre scorso entro fine anno ma, se tutto va bene, ci torneremo forse alla fine del 2021", premette l'economista. Al tempo stesso tuttavia, pur essendo i dati trimestrali, Cottarelli e il suo gruppo di lavoro hanno fatto delle stime sull'andamento interno al periodo: "abbiamo il punto piu' basso ad aprile, in cui il Pil è stato del 23%, quasi un quarto, inferiore al dicembre precedente. A maggio e giugno, però, c'è già stato un recupero, con un tasso di crescita del 7% rispetto al mese precedente".
Per l'ex commissario alla spending review, anche se da fine giugno non abbiamo dati, si può "ipotizzare che il rimbalzo continui, per quanto non con la stessa intensità". "In questo modo arriveremo a dicembre con un calo del Pil dell'ordine del -9,5%, in linea con quanto previsto. Insomma, il dato uscito oggi è coerente con le previsioni fatte. Se poi si vogliono andare a trovare elementi di ottimismo - aggiunge Cottarelli -si può anche dire che abbiamo fatto meglio della Francia, del Portogallo e anche della Spagna. In questa corsa dei gamberi siamo attorno alla media dell'area euro". L'economista, in vista della seconda parte dell'anno, torna anche a ribadire la propria ricetta per una crescita piu' solida, per cui servono "investimenti e spesa da parte dello Stato per cose necessarie, come infrastrutture e manifattura".
Con le risorse in arrivo dall'Europa, grazie al supporto della Bce quest'anno e del Recovery Fund il prossimo, "bisogna spingere sull'economia in questo modo". Sarà un "autunno difficile",rileva, in cui comincerà a farsi sentire anche la "lunghezza dello choc economico", ed è dunque fondamentale "cercare di accelerare sugli investimenti, e specialmente su quelli che vanno a impattare direttamente sulla domanda". Questa, conclude Cottarelli, può rivelarsi una strategia migliore rispetto all'agire sulla leva fiscale, perchè "in una situazione di incertezza chi ha un reddito piu' basso è piu' facile che non spenda". In una seconda fase sarà poi necessario "fare le riforme che ci consentano, una volta ripartiti, di andare un pò piu' veloci".