AGI - Intesa Sanpaolo conquista Ubi Banca al termine dell'offerta pubblica di acquisto e scambio che supera il 90% delle adesioni. L'offerta è arrivata al 90,21% crescendo negli ultimi due giorni del 20%. "Oggi portiamo a termine un'operazione che ci vede tutti vincitori: grazie alla decisione - di cui siamo orgogliosi - del 90,2% degli azionisti di UBI Banca di entrare a far parte di Intesa Sanpaolo, daremo vita a una nuova realtà in grado di rafforzare il sistema finanziario italiano e di ricoprire un ruolo di leader nello scenario bancario europeo", ha detto il Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina.
Ora si va verso il delisting di Ubi Banca
Dopo 5 mesi dalla presentazione dell'offerta, lanciata a sorpresa dall'ad della Ca' de Sass Carlo Messina il 17 febbraio, dopo che Ubi aveva presentato il nuovo piano industriale, la banca milanese aveva raggiunto e superato il 28 luglio la quota dei 2/3 del capitale che le consentiva di controllare l'assemblea della più piccola rivale anche per le operazioni straordinarie. Spianata così la strada per il piano di Intesa, che prevede, per soddisfare le richieste dell'Antitrust, di cedere oltre 500 sportelli a Bper e di creare un gruppo da 5 miliardi di utile al 2022, con sinergie che a regime raggiungeranno i 700 milioni.
Dopo le resistenze iniziali di una grossa fetta dell'azionariato storico della banca, a partire dai pattisti del Car, che raggruppava circa il 20% del capitale di Ubi, con il rilancio di Messina, che ha aggiunto al concambio da 17 nuove azioni Intesa ogni 10 azioni dell'ex popolare una componente 'cash' da 0,57 euro per azione, il fronte del no si è sfaldato e le adesioni sono cresciute costantemente.
Ora con l'offerta arrivata al 90,21%, si fa più vicino il delisting di Ubi Banca che lunedì presenterà la semestrale.
Le prossime tappe
"Nei prossimi mesi la valorizzazione dei nuovi colleghi provenienti da Ubi sarà per me un aspetto prioritario", ha sottolineato Messina al termine dell'operazione. "Contiamo su di loro per dar vita ad un gruppo, capace di affrontare le nuove sfide in Europa. Ubi è una banca ben amministrata in termini di qualità del bilancio e impegno nei confronti dell’economia reale e della sostenibilità, grazie al lavoro svolto dal CdA, dal Consigliere Delegato e dal management".
Sono diverse le tappe necessarie ad arrivare alla fusione dell'ex popolare in Cà de Sass: la prima sarà l'invio di una lettera da parte di Intesa per chiedere la convocazione dell'assemblea dei soci per la nomina di un consiglio d'amministrazione espressione del nuovo socio di maggioranza. Poi ci sarà l'Assemblea di Ubi Banca che dovrebbe tenersi tra 15 settembre e il 15 ottobre.
Prevista a fine anno la cessione di 532 sportelli a Bper, così come stabilito negli accordi già sottoscritti. La vendita del ramo d’azienda, secondo quanto stabilito in accordo con l'Antitrust, deve avvenire entro 6 mesi dalla fine dell’operazione. Ultimo step, ad aprile del 2021, in occasione dell'assemblea per l'approvazione del bilancio, sarà il via libera da parte di Ubi al progetto di fusione in Intesa Sanpaolo.
Messina si è detto poi convinto che "la nostra banca – motore dell’economia reale e sociale – rappresenterà il pilastro della fase di ripresa che il Paese si pone come principale obiettivo".