AGI - Come funzionerà il recovery fund? Quanti saranno i titoli emessi dalla Bce, con che ritmo e chi li comprerà? A valle del lungo negoziato europeo sullo strumento a supporto degli Stati e dell'economia nella risposta alla crisi da coronavirus, restano ancora molte domande sulla declinazione pratica del bazooka da 750 miliardi della Commissione Europea.
Come saranno le obbligazioni europee?
Ad esempio, per Fabrizio Pagani - - Global Head of Economics and Capital Market Strategy di Muzinich - si parla di emissioni per circa 200 miliardi l'anno, con titolo a maturità molto lunga e alto rating. Ma nel frattempo che si definisca meglio il quadro, c'è invece tra gli esperti chi la vede in maniera più cauta e prevede che le emissioni riguarderanno una somma decisamente minore.
L'intervento aiuterà sicuramente gli Stati più fragili
Cifre a parte, quello che è sicuro, per Pagani, e' che l'intervento avrà il pregio si aiutare gli Stati membri, e specialmente quelli con le finanze pubbliche più fragili, "direttamente e indirettamente": "Il pacchetto deciso a Bruxelles questa settimana costituisce un ombrello ampio anche per le emersioni nazionali che almeno per un certo periodo avranno meno rischi di downgrade", ha aggiunto Pagani, che mette in evidenza come ci sia già stato anche un effetto sulla carta italiana. "Possiamo gIà apprezzare il peso del Recovery Fund: il rendimento del Btp a 10 anni è tornato sotto l'1%, ed e' la prima volta dall'inizio di questa crisi legata al Covid", fa notare.
La Bce avrà un ruolo fondamentale
Ad assorbire queste nuove emissioni di debito sarà anche la Bce, che secondo Pagani potrà comprare i titoli emessi dalla Commissione, "anche in misura massiccia". Il dibattito è in corso, e infatti tra gli esperti di mercato e in particolare di obbligazioni e debito italiani c'è chi, pur volendo restare nell'anonimato, fa notare che "è vero che e' un pacchetto da 750 miliardi, ma di questi oltre 350 sono prestiti e non è affatto detto che i beneficiari di questi prestiti abbiano interesse a richiederli interamente".
I dubbi di qualche esperto
Secondo l'esperto: "Il secondo punto di incertezza totale riguardano le tempistiche e l'andamento delle erogazioni: non ha senso fare 600 miliardi di raccolta in tre anni quando l'erogazione non raggiungerà quei livelli. La mia stima, personalissima, è che l'anno prossimo si possa immaginare un ammontare di emissioni fra i 100 e i 150 miliardi".
I titoli europei già hanno rendimenti 20 punti base sopra quelli dei titoli tedeschi
Il mercato di titolo UE, che già esiste, vale attualmente circa 50 miliardi con rendimenti che stanno attorno ai 20 punti base sopra quelli dei titoli tedeschi. "Anche per questo dubito che sia possibile mettere in piedi un meccanismo in grado di collocare 20 miliardi al mese già il prossimo anno, perche' per farlo serve una struttura che oggi non esiste". Anche sul ruolo della Bce la visione è divergente. "Un conto è dire che l'Eurotower può comprare questi titoli, e può assolutamente farlo. Diverso è chiedersi se lo dovrebbe fare: considerato che ciò che compra, sostanzialmente, la Bce poi lo tiene nel proprio bilancio e non lo rimette sul mercato". Su una cosa sono tutti d'accordo: la discesa dei rendimenti italiani e' qualcosa che riflette un miglioramento del morale dei consumatori".