AGI - Dall'e-commerce al fashion passando per la finanza. Sono otto i partner che si stanno mettendo insieme per dare vita alla cordata per tentare l'acquisizione dello storico brand del lusso Brooks Brothers fondato nel 1818, che ha presentato la richiesta di bancarotta assistita, il Chapter 11. "Il Club Deal è composto di otto partner, ognuno ha una estrazione diversa ma tutti legati al settore fashion". Lo dice all'AGI Alessandro Giglio, Ceo dell'e-commerce media company Giglio Group sottolineando la "cordata è a maggioranza italiana, non escludiamo fondi finanziari del mondo asiatico, ma l'anima e la guida sono assolutamente italiane", ci tiene a precisare.
La cordata a guida italiana dovrà vedersela con tre fondi speculativi Usa
"Sicuramente una figura spicco, il padre spirituale, è Luciano Donatelli che mi ha proposto di mettermi a capo di questa cordata di imprenditori" che si compone di "diverse figure, ci sono anche partner finanziari perché comunque è un'operazione che vale qualche centinaia di milioni di euro", aggiunge.
La cordata se la dovrà vedere con altri competitor; Giglio parla di "tre fondi americani che hanno un intento speculativo che potrebbe voler dire fare uno spezzatino del brand". Tutto l'opposto della visione che hanno gli otto partner a guida italiana.
Un nuovo modello di business che punti tutto sull'ecommerce
L'obiettivo, spiega ancora all'AGI il Ceo di Giglio Group, è "partire verso nuove modalità di business in cui l'ecommerce rappresenti il punto determinante per lo sviluppo di un piano industriale, iniziando ex novo una nuovo approccio nei confronti dei consumi, soprattutto verso i paesi asiatici. Questo potrebbe essere la chiave di volta per rendere sostenibile e rilanciare un brand storico" come Brooks Brothers.
"Una bella sfida riuscire a fare una sintesi tra il Dna di una eccellenza del fashion globale con quella che è la più avanzata esperienza di consumo digitale al mondo".Alessandro Giglio, Ceo di Giglio Group
È una "bella sfida riuscire a fare una sintesi tra il Dna di una eccellenza del fashion globale con quella che è la più avanzata esperienza di consumo digitale al mondo", una "contaminazione interessante" che mette insieme un top brand Usa con la qualità del Made in Italy. L'obiettivo è quindi acquisire il brand e poter "disegnare un nuovo modello di business che nasca in una nuova era digitale dei consumi e possa partire libero da costi e impedimenti e fattori critici di insuccesso che hanno portato alla bancarotta". "Ce la metteremo tutta che rimanga in mani italiane", conclude.