AGI - Confcommercio stima che nel secondo trimestre dell'anno il Pil si sia ridotto del 18% rispetto al trimestre precedente e del 22,5% nel confronto annuo. Quanto ai consumi, a giugno è proseguito, in linea con il progressivo ritorno alla normalità, il recupero della domanda. L’indicatore dei consumi di Confcommercio registra, nel confronto annuo, un calo del 15,2%. Nel complesso del secondo trimestre la riduzione è stata, nel confronto con lo stesso periodo del 2019, del 29,7%, valore che si attesta al 54,5% per la domanda di servizi.
"Il quadro d’insieme - si legge nella Congiuntura dell’Ufficio Studi della Confederazione - indica come, pur in presenza di un tessuto imprenditoriale vivace e coraggioso, sia le riduzioni più profonde di quanto atteso ad aprile sia una ripresa più lenta a maggio e giugno, comporteranno una revisione della variazione del Pil per il 2020 in prossimità del -9%/-10%". E prosegue: "Se il Pnr non dovesse portare ai risultati sperati, cioè a un incremento strutturale del tasso di crescita del prodotto potenziale e, quindi, del prodotto osservato, la pandemia comporterà un nuovo equilibrio di sotto-occupazione con espulsione permanente di occupati dal mercato del lavoro, maggiore spesa per l’assistenza e, in definitiva, un contesto macroeconomico compromesso".
A maggio, nonostante la fine del lockdown abbia determinato un rimbalzo congiunturale del 42,1% della produzione industriale al netto dei fattori stagionali, la riduzione su base annua si attesta al 20,3%. Nello stesso mese l’occupazione registra un calo dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 2,6% sullo stesso mese dello scorso anno. Il sentiment delle imprese del commercio al dettaglio ha registrato nel mese di giugno un aumento del 16,3% congiunturale, a fronte di una riduzione tendenziale del 25,4%.
"Dopo le buone performance di maggio - continua Confcommercio - il recupero dell’attività è proseguito a ritmi meno intensi, con una stima per il mese di luglio di una crescita congiunturale del Pil, al netto dei fattori stagionali, del 4,3%, valutazione che comporterebbe un livello inferiore del 12,5% rispetto allo stesso mese del 2019".
Tornando ai consumi, nel confronto tra giugno 2020 e lo stesso mese del 2019 - prosegue l'analisi di Confcommercio - pur confermandosi ancora trend negativi per la quasi totalità degli aggregati, si consolidano i tentativi di recupero sia pure con dimensioni molto articolate. In generale, il segmento dei beni sembra tornare più velocemente sui livelli di consumo dello scorso anno, anche se le perdite accumulate nei periodi precedenti determinano per alcune voci di spesa un gap difficilmente colmabile in tempi rapidi. Più complessa e articolata appare la situazione sul versante della domanda per i servizi (-37,9% nel confronto annuo), ormai la componente più importante dei consumi. "Alle difficoltà generate sul versante interno della domanda si associa - spiega Confcommercio - in molti casi, la pressoché totale assenza della domanda estera".