Fitch conferma il rating dell'Italia a BBB-, avendolo già tagliato lo scorso mese di aprile portandolo ad appena un gradino sopra il livello junk e allineandosi alla valutazione di Moody's ("Baa3", ultimo scalino prima dei titoli "spazzatura"). Dal canto suo, quello di S&P è migliore ("Bbb" con outlook negativo). L'outlook resta stabile, in quanto gli esperti di Fitch ritengono che gli acquisti di asset della Banca centrale europea faciliteranno la risposta fiscale dell'Italia alla pandemia e allenteranno i rischi di rifinanziamento.
Recentemente Fitch ha aggiornato al ribasso le stime sul Pil italiano prevedendo che scenderà del 9,5% nella media del 2020 mentre nel 2021 scatterà al +4,4%. Farà meglio l'Eurozona per la quale l'agenzia attende un -8% rispetto quest'anno e un +4,5% il prossimo. Il Pil mondiale invece calera' del 4,6% quest'anno contro il 3,9% inizialmente previsto. I prossimi 'esami' per l'Italia saranno: il 23 ottobre S&P, il 30 ottobre Dbrs, il 6 novembre Moody's e nuovamente Fitch il 4 dicembre.
Le divisioni politiche possono ritardare l'attuazione delle misure necessarie alla ripresa, avverte Fitch, ricordando le iniziative del Governo che ha ascoltato gli "Stati Generali" e il pacchetto di riforme suggerito da Colao, ma rilevndoa anche che "in questa fase non è chiaro fino a che punto questo dibattito si tradurrà in una vera e propria politica economica". "Le divisioni tra PD e M5S sulle priorità di riforma e di spesa - osserva - hanno il potenziale di ritardare l'attuazione di una strategia economica credibile a medio termine".
"Debito e crescita debole continuano a pesare"
Nella nota di stasera in cui conferma il suo giudizio, Fitch spiega che per l'Italia "il debito pubblico molto elevato e la crescita economica strutturalmente debole continueranno a pesare sul rating". Un rating sostenuto comunque "da un'economia diversificata e ad alto valore aggiunto, dall'appartenenza all'eurozona e da indicatori di reddito nazionale lordo pro capite, governance e sviluppo umano molto più forti" rispetto alla media degli altri paesi.
Non solo, ma l'Italia beneficia dei programmi di quantitative easing (QE) su larga scala della BCE, ricorda Fitch secondo cui il deficit/Pil supererà il 10% nel 2020 e rimarrà superiore al 6% nel 2021. Le risorse messe a disposizione con il Recovery Plan avranno effetto a partire dall'anno prossimo. Nel frattempo, ricordano gli esperti di Fitch, "il governo si è mosso gradualmente per favorire la normalizzazione economica" e alcuni segnali positivi ci sono come l'aumento notevole della fiducia delle imprese e dei consumatori e delle vendite al dettaglio. Resta alta la disoccupazione.
"Le prospettive di bilancio oltre il 2020 sono molto incerte" afferma la nota di Fitch. "Il governo prevede di ridurre il deficit di bilancio al 5,4% del PIL nel 2021, soprattutto grazie alla forte ripresa economica prevista, ma la nostra previsione è di un deficit al 6,1%" sostengono gli esperti.