AGI - Non si ferma l'emorragia di posti di lavoro. A maggio continua - anche se a ritmo meno sostenuto - la diminuzione dell’occupazione e torna a crescere il numero di persone in cerca di lavoro, a fronte di un "marcato" calo dell’inattività. E dopo due mesi di decisa diminuzione, aumenta anche il numero di ore lavorate pro capite. E' la fotografia scattata dall'Istat negli ultimi dati sul mercato del lavoro: a perdere di più, in particolare, in questo mese sono le donne, oltre ai giovani e ai contratti a tempo. Ciononostante, sottolinea l'Istat, da febbraio il livello di occupazione è diminuito di oltre mezzo milione di unità e le persone in cerca di lavoro di quasi 400mila, a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 900mila unità. L’effetto sui tassi di occupazione e disoccupazione è la diminuzione di oltre un punto percentuale in tre mesi.
Donne le più colpite
La diminuzione dell’occupazione su base mensile a maggio (-0,4% pari a -84mila unità) coinvolge soprattutto le donne (-0,7% contro ‑0,1% degli uomini, pari rispettivamente a -65mila e -19mila), i dipendenti (-0,5% pari a -90mila) e gli under50 mentre aumentano leggermente gli occupati indipendenti e gli ultracinquantenni. Nel complesso il tasso di occupazione scende al 57,6% (-0,2 punti percentuali).
La diminuzione degli occupati, nell’ultimo mese, coinvolge esclusivamente i lavoratori dipendenti, con un calo più marcato tra quelli a termine (-3,0%) rispetto ai permanenti (-0,1%); gli indipendenti invece mostrano un lieve aumento (+0,1%). Nei dodici mesi il calo degli occupati è dovuto alla diminuzione dei dipendenti a termine (-18,9%, -592mila) e degli indipendenti (-3,8%, -204 mila); i dipendenti permanenti risultano invece ancora in crescita (+1,2%, pari a +183 mila).
Il calo congiunturale dell’occupazione determina una flessione rilevante anche rispetto a maggio 2019 (-2,6% pari a -613mila unità), che coinvolge entrambe le componenti di genere, i dipendenti temporanei (-592mila), gli autonomi (-204mila) e tutte le classi d’età; le uniche eccezioni risultano essere gli over50 e i dipendenti permanenti (+183mila). Il tasso di occupazione scende in un anno di 1,5 punti.
Risale il tasso di disoccupazione
Il tasso di disoccupazione risale al 7,8% (+1,2 punti) e, tra i giovani, al 23,5% (+2,0 punti). L’aumento delle persone in cerca di lavoro (+18,9% pari a +307mila unità) si rileva maggiormente tra le donne (+31,3%, pari a +227mila unità) rispetto agli uomini (+8,8%, pari a +80mila) e coinvolge tutte le classi di età.
Generalizzata anche la diminuzione del numero di inattivi (-1,6%, pari a -229mila unità): -1,7% tra le donne (pari a -158mila unità) e -1,3% tra gli uomini (pari a -71mila), con conseguente calo del tasso di inattività che si attesta al 37,3% (-0,6 punti).