La ripresa economica dell'Europa dalla pandemia di coronavirus c'è, ed è ben avviata, ma l'attività rimane ben al di sotto dei livelli normali, e tutto questo fa pensare che 'guarire' dalla recessione sarà una lotta.
È questa l'analisi fatta dal Financial Times. Secondo l'analisi, i consumatori del continente hanno cominciato a tornare al lavoro, a fare shopping e a cenare fuori, a partire dal mese scorso, generando un primo rimbalzo post-lockdown. Ma indicatori di dati ad alta frequenza, come il calo dei prezzi e la spesa dei consumatori, suggeriscono che il miglioramento economico è frammentario e limitato dalle misure di distanziamento sociale.
Secondo quanto dichiarato al Ft da Madhavi Bokil, vicepresidente di Moody's, i dati in tempo reale "hanno alimentato la speranza di una rapida ripresa economica ma quest'aspettativa è troppo ottimistica", ha detto aggiungendo che "è più probabile che la ripresa sia un lungo e accidentato rallentamento piuttosto che un rapido rimbalzo".
Secondo i dati di Google Mobility, con la riapertura di alcuni settori dell'intrattenimento e valutando l'affluenza nei locali e nei ristoranti - un indicatore importantissimo della spesa dei consumatori - si percepisce un miglioramento nelle principali economie europee. Tuttavia, la spesa rimane al di sotto dei livelli del pre-virus nella maggior parte dei paesi.
Ad esempio, spiega il Ft, le visite ai siti web di arredamento e motori stanno superando i livelli dell'anno scorso in Francia, Germania e Regno Unito, suggerendo che i consumatori sono diventati di nuovo più interessati alla spesa. O anche, le prenotazioni di ristoranti stanno aumentando rapidamente in Germania mentre i dati relativi ad altre grandi economie europee come Francia, Spagna e Italia non erano disponibili. Ma allo stesso tempo, sempre secondo l'analisi del Ft su dati di Google maps, tutti i principali centri commerciali europei non sono ancora abbastanza frequentati, secondo l'analisi del Financial Times sui dati di Google Maps.
Anzi di alcuni di questi, le presenze sono ancora in calo del 30% o più rispetto alla media di lungo periodo. I cinema dal canto loro stanno appena iniziando a riaprire in tutta Europa e, in alcuni casi, operano solo all'aperto o con capacità limitate. Di conseguenza, i ricavi dei biglietti sono solo una frazione di quelli dell'anno scorso, osserva il Ft citando i dati del sito web Box Office Mojo.
Nei prossimi giorni, prosegue il Ft, ci dovrebbero essere sensibili miglioramenti del sentiment economico nell'area euro nel mese di giugno. Il forte rimbalzo registrato nei dati basati sui sondaggi "fornisce un'ulteriore prova che la ripresa è un po' più veloce di quanto ci aspettassimo", ha detto Jessica Hinds, economista europea di Capital Economics. Tuttavia, "il livello di attività rimane molto inferiore rispetto all'inizio dell'anno".
Anche i viaggi e gli scambi internazionali sono ancora in profonda recessione. "Vediamo un brusco rimbalzo iniziale dei consumi seguito da una ripresa molto più lenta, in quanto le famiglie preferiranno mantenere il risparmio precauzionale, a causa dell'incertezza e dei rischi di reddito", ha dichiarato Nicola Nobile, economista di Oxford Economics.
Peter Vanden Houte, capo economista di ING, ha avvertito che la diminuzione degli aiuti pubblici e i crescenti tagli di posti di lavoro cominceranno a pesare sul rimbalzo nei prossimi mesi, mentre le misure di distanziamento sociale consentiranno solo un parziale ritorno dell'attività nel settore dei servizi.
Ma gli indicatori più importanti proverranno dal mercato del lavoro: secondo il Ft, anche se il numero di opportunità di assunzione ha smesso di diminuire nelle principali economie europee, non ha ancora iniziato a mostrare segni di ripresa.
Nella settimana fino al 19 giugno, i posti di lavoro sono diminuiti del 25% in Germania rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, di oltre il 40% in Francia e Italia e del 52% in Spagna.
Il Financial times spiega che ciò che conta di più per l'occupazione e la sopravvivenza delle imprese è la misura in cui le imprese guadagnano abbastanza soldi per sopravvivere e per pagare il personale, soprattutto quando inizierà ad esaurirsi il sostegno governativo.