La Corte dei Conti ha dato il via libera al prestito di 6,3 miliardi con garanzia Sace richiesto da Fca. Lo si apprende da fonti della magistratura contabile. Questo era l'ultimo passaggio dell'iter necessario per il finanziamento.
Dopo il 'bollino' della Corte dei Conti, è quindi in arrivo il finanziamento che Intesa Sanpaolo, con una garanzia da parte di Sace all'80%, erogherà all'azienda. Il prestito, che scadrà nel 2023, servirà alle società italiane del gruppo automobilistico per sostenere le proprie attività nel Paese: i fondi saranno usati per investimenti in Italia, per pagare dipendenti e fornitori e, più in generale, per aiutare la ripartenza di una filiera che vale 10 mila piccole e medie imprese e il 6,2% del Pil.
Proprio per ottenerlo il gruppo del Lingotto, nei mesi scorsi, ha rinunciato a distribuire agli azionisti un dividendo ordinario da 1,1 miliardi, mentre è confermato quello straordinario da 5,5 miliardi legato alla fusione con Psa Peugeot, su cui i due gruppi stanno continuando a lavorare.
Fra gli 'impegni' che Fca ha preso a fronte del prestito c'è la conferma di 5 miliardi di investimenti in Italia, già annunciati, a cui se ne aggiungono 200 milioni per il sito di Melfi, e l'obiettivo di tornare alla piena occupazione negli stabilimenti entro il 2023.
Tutte le erogazioni derivanti dalla linea di credito saranno gestite attraverso conti correnti dedicati, accesi con Intesa San Paolo al solo scopo di supportare la gestione operativa dei pagamenti alla filiera italiana dei fornitori, sostenendone i livelli di liquidità e garantendo al contempo la ripartenza delle produzioni e gli investimenti negli impianti italiani.