L'accordo a 27 sul Recovery Plan da 750 miliardi di euro presentato dalla Commissione europea ci sarà, ma non al Consiglio di domani che sarà solo "una tappa intermedia" per avvicinare le posizioni dei Paesi membri. Per l'intesa bisognerà "probabilmente" aspettare luglio. Lo afferma il commissario Ue, Paolo Gentiloni, intervistato da France dicendosi che all'accordo "ci arriveremo". E insiste: "Non voglio immaginare la possibilità di un fallimento, sottolineando come "l'emissione di debito per finanziare programmi comuni è un qualcosa di inedito su cui si deve lavorare ancora".
Sulla stessa lunghezza d'onda del commissario europeo, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, che parlando al Bundestag in vista della presidenza di turno dell’Ue da parte della Germania, ha esortato i Paesi dell'Unione a trovare un accordo entro la fine di luglio per dare una spinta all'economia europea, duramente colpita dall'emergenza coronavirus. "La cosa migliore sarebbe se si raggiungesse un accordo prima della pausa estiva", ha affermato la Merkel, chiedendo un compromesso per consentire la ratifica dell'intesa entro la fine dell'anno.
"Dobbiamo agire in modo rapido e deciso", ha aggiunto. E ha avvertito che "nessun Paese può sostenere isolato o da solo questa crisi”. Ha osservato la cancelliera: “Mai la solidarietà e la coesione sono state così importanti”, aggiunge la Merkel, e il Recovery Fund “è uno strumento doveroso e urgente”, l’unico che garantirà “competitività e coesione” nel lungo termine. Ha quindi insistito: “Non possiamo permetterci che la pandemia crei squilibri economici forti e produca divisioni gravi” nel Vecchio Continente. A detta della cancelliera, “la pandemia ha mostrato quanto fragile sia ancora il progetto europeo””, come si è visto dal fatto che “i primi riflessi” sono stati “nazionali e non europei”.