AGI - Nel 2019 ci sono stati 76 incidenti ferroviari significativi, 33 in meno del 2018. Lo ha riferito Marco D'Onofrio, direttore Ansf, nella Relazione preliminare sulla sicurezza ferroviaria anno 2019. I morti sono stati 43 e i feriti gravi 19: nell'insieme 62 vittime di cui 60 sulla Rete Rfi. "I dati- ha sottolineato - sono confortanti ma non soddisfacenti perché dobbiamo tendere a incidenti zero e vittime zero". Due vittime per collisioni, 6 per incidenti ai passaggi a livello e 62 relative a incidenti alle persone che coinvolge materiale rotabile in movimento. Secondo Ansf, 52 incidenti sono causati dall'indebita presenza di pedoni sui binari. L'84% dei morti sono stati pedoni investiti: "gli investimenti dei pedoni - ha notato D'Onofrio - sono la principale cause degli incidenti significativi".
Secondo d'Onofrio, in merito ai processi manutentivi, gli operatori ferroviari hanno adottato interventi puntuali, ma il percorso non è ancora concluso: "La reattività del sistema è stata disomogenea e in alcuni casi non adeguata. Gli operatori hanno rivisto i processi operativi, senza mettere in discussione le politiche manutentive, l'organizzazione, le risorse e le relazioni con i fornitori". D'Onofrio ha sottolineato la necessità di potenziare l'organico dell'agenzia e avviare urgentemente un ulteriore reclutamento straordinario di personale già in possesso di esperienza ferroviaria.
La manutenzione - ha spiegato - resta la seconda causa per numero di incidenti: nel 2019 sono stati 12 quelli attribuibili a questo contesto; benché in calo del 37% rispetto al 2018 (quando erano stati 19) rimane una delle principali criticità del sistema ferroviario. In crescita gli incidenti dovuti all’errata esecuzione di procedure ferroviarie che si attestano a 6 nel 2019, 2 in più rispetto all’anno precedente. In aumento anche incidenti provocati da veicoli stradali sulla sede ferroviaria che si attestano a 2 rispetto all’unico evento del 2018.
Tra le criticità del sistema, da evidenziare anche la lenta risposta delle reti regionali interconnesse all’adeguamento tecnologico. Al 31 dicembre 2019, trascorsi oltre tre anni dal passaggio sotto Ansf, risultano ancora 7 le reti con uno stato di completamento del sistema controllo marcia treno pari allo 0%. Solo due gestori presentano uno stato di completamento pari al 100%, mentre per i restanti 3 si registra un valore che varia dal 30% al 95% in funzione della programmazione prevista rispettivi piani di adeguamento.
Da evidenziare che l’Ansf nel 2019 ha notificato 22 sanzioni, prevalentemente relative alla mancata comunicazione di informazioni, alla mancata attuazione del piano di adeguamento tecnologico da parte dei gestori dell’infrastruttura regionale e alla documentazione del personale addetto alla condotta dei treni.
Tra gli obiettivi degli operatori ferroviari per il 2020, l’Agenzia ha messo al primo posto il contrasto agli indebiti attraversamenti della sede ferroviaria, oltre al perseguimento della completa revisione dei processi manutentivi da parte degli operatori ferroviari, lo sviluppo di una positiva cultura della sicurezza e l’integrazione dei fattori umani ed organizzativi nei sistemi di gestione della sicurezza e nell’analisi dei rischi, l’incremento e il completamento dell’attrezzaggio tecnologico e la cooperazione tra gli operatori ferroviari.