I contagi da nuovo Coronavirus di origine professionale denunciati all'Inail alla data del 31 maggio sono 47.022. I casi mortali sono 208 (+37), pari a circa il 40% del totale dei decessi sul lavoro denunciati all'Inail nel periodo preso in esame e concentrati nei mesi di marzo (40%) e aprile (56%). A rilevarlo è il quarto report nazionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell'Inail.
Il settore della Sanità e assistenza sociale - che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche, policlinici universitari, residenze per anziani e disabili - registra, insieme agli organismi pubblici preposti alla sanità, l'81,6% delle denunce (e il 39,3% dei casi mortali). Seguono i servizi di vigilanza, pulizia, call center, il settore manifatturiero (industria alimentare, chimica e farmaceutica), le attività di alloggio e ristorazione e il commercio.
L'analisi per professione evidenzia la categoria dei tecnici della salute come quella più coinvolta da contagi, con circa l'84% relativa a infermieri (il 66% per i decessi). Seguono gli operatori socio-sanitari, i medici, gli operatori socio-assistenziali e il personale non qualificato nei servizi sanitari, come ausiliari, portantini e barellieri.
Lombardia prima per contagi sul lavoro
Più della metà, il 55,8%, delle denunce di contagi da Coronavirus di origine professionali e quasi sei casi mortali su 10 (58,7%) ricadono nel Nord-Ovest. La Lombardia, in particolare, si conferma la regione più colpita, con il 35,5% delle denunce di contagio sul lavoro e il 45,2% dei decessi. A rilevarlo è il quarto report nazionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell'Inail. Il 30,4% delle 16.700 infezioni denunciate nel territorio lombardo riguardano la provincia di Milano, ma il primato negativo dei casi mortali, con 25 decessi, è della provincia di Bergamo.
Il settore della Sanità e assistenza sociale - che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche, policlinici universitari, residenze per anziani e disabili - registra, insieme agli organismi pubblici preposti alla sanità, l'81,6% delle denunce (e il 39,3% dei casi mortali). Seguono i servizi di vigilanza, pulizia, call center, il settore manifatturiero (industria alimentare, chimica e farmaceutica), le attività di alloggio e ristorazione e il commercio.