AGI - I tassi d'interesse statunitensi resteranno fermi fino a tutto il 2022. La Fed assicura il suo sostegno all'economia statunitense sconvolta dalla pandemia di coronavirus e assicura che "resta impegnata a usare tutti gli strumenti a sua disposizione per tutto il tempo che sarà necessario".
Al termine del direttivo che ha votato all'unanimità la decisione di lasciare invariati i tassi sui Fed Funds tra lo 0 e lo 0,25%, il presidente dell'istituto centrale statunitense, Jerome Powell, non manca di evidenziare la sua preoccupazione. "C'è grande incertezza sul futuro", ammette. E il crollo del Pil nel II trimestre sarà il "peggiore di sempre".
Tuttavia alcuni dati mostrano che l'economia a stelle e strisce si sta stabilizzando e gli ultimi numeri sul mercato del lavoro sono stati "positivi in modo inatteso".
Le nuove stime della Fed tuttavia restano fosche. Il Pil Usa scenderà del 6,5% quest'anno per poi rimbalzare del 5% nel 2021 e del 3,5% nel 2022.
Una netta sforbiciata rispetto ai numeri attesi a dicembre, prima dell'epidemia di coronavirus, quando il Fomc prevedeva che l'economia a stelle e strisce sarebbe cresciuta del 2%.
L'impatto della pandemia sarà pesante anche sul mercato del lavoro. Secondo la Fed, il tasso di disoccupazione salirà al 9,3% nel 2020, per poi scendere al 6,5% nel 2021 e ancora al 5,5% nel 2022. L'inflazione è invece vista attestarsi allo 0,8% quest'anno, all'1,6% il prossimo e all'1,7% nel 2022.
Per quanto drammatica, insiste Powell, l'attuale crisi presenta comunque "molte differenze" rispetto alla Grande Depressione e non è escluso un pieno recupero dell'attivià economica quando il coronavirus sarà sconfitto. Anche grazie alla "rapida e potente" risposta del governo.
Tuttavia, osserva "non ci sono manuali da seguire", E a prevalere è soprattutto una "grande incertezza sul futuro". Il quadro, aggiunge, "è in via definizione" e i prossimi mesi "saranno cruciali per capire" le conseguenze della pandemia.
Il coronavirus, osserva la Fed, "sta causando tremende difficoltà umane ed economiche in tutti gli Stati Uniti e nel mondo. Il virus e le misure prese per proteggere la salute pubblica hanno provocato un forte declino dell'attività economica e un'impennata di perdite di posti di lavoro".
E non c'è dubbio che "la crisi sanitaria in corso peserà fortemente sull'attività economica, l'occupazione e l'inflazione nel breve termine e pone considerevoli rischi alle prospettive economiche nel medio periodo".
Non manca infine, nell'intervento di Powell, una riflessione sulle manifestazioni che stanno scuotendo gli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd. Poche, secche parole: "Alla Fed non c'è posto per il razzismo e non dovrebbe esserci neanche nella società: tutti meritano di partecipare".