Il ministero dell'Economia tedesco annuncia un piano per aumentare fino a 50.000 euro al mese gli aiuti diretti alle piccole imprese colpite duramente dall'emergenza coronavirus. La proposta, attualmente in discussione con il ministero delle Finanze, punta ad aiutare le aziende a coprire i loro costi fissi da giugno a dicembre, mentre la pandemia ha spinto la prima economia europea nella peggiore recessione degli ultimi decenni. "Il tempo sta scadendo per alcune società", ha detto un portavoce del ministro dell'Economia.
Per ottenere il sostegno, i richiedenti devono dimostrare che le loro entrate sono calate di almeno del 60% su base annua ad aprile e maggio, quando l'impatto del lockdown è stato più forte. L'aiuto, fino a un massimo di 50.000 euro al mese, sarebbe disponibile per i liberi professionisti e per le aziende che impiegano fino a 249 lavoratori. Il piano dovrebbe costare allo Stato tedesco circa 25 miliardi di euro entro agosto. Il conto finale dipenderà da come il paese affronterà il virus negli ultimi mesi dell'anno.
La Germania ha già lanciato un pacchetto di salvataggio da 1.100 miliardi di euro, che di fatto costringerà Berlino ad abbandonare la ferrea regola del deficit zero o 'schwarze Null', che ha mantenuto per 44 anni. Questo enorme pacchetto di aiuti comprende garanzie sui prestiti garantiti dallo Stato, iniezioni di denaro e schemi per ridurre i licenziamenti.
In Germania negozi, fabbriche e ristoranti stanno riaprendo con cautela, ma il danno economico è tutt'altro che finito poiché le regole di allontanamento sociale impediscono il normale ritorno agli affari.
L'ultimo piano del ministro dell'Economia, Peter Altmaier è specificamente mirato a sostenere la "Mittelstand" tedesca, decine di migliaia di piccole e medie imprese considerate la spina dorsale dell'economia del Paese. Molte di queste aziende realizzano prodotti altamente specializzati per mercati di nicchia, come componenti ad alta tecnologia per dispositivi medici o attrezzature di fabbrica, rendendole cruciali per il successo della Germania come campione di esportazione.