Sui provvedimenti presi dal governo per affrontare la crisi scatenata dal coronavirus "abbiamo sempre affermato che apprezziamo le intenzioni ma non condividiamo il metodo": lo ha affermato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervistato a 'Porta a porta'. "Il metodo di non ascoltarci prima ma di calare le cose dall'alto non funziona", ha aggiunto.
Per quanto riguarda l'annuncio del premier Giuseppe Conte per dare impulso alla realizzazione delle infrastrutture "lo prendiamo molto bene", ha commentato Bonomi, "lo avevamo richiesto da tempo. Speriamo che poi alle parole seguano i fatti. Speriamo che il modello Genova venga replicato, sappiamo che c'è una discussione in corso, speriamo che per il bene del Paese si risolva". "Non possiamo pensare di continuare a fare solo interventi di emergenza, interventi tampone. Le risorse non sono infinite. Nel momento in cui ne abbiamo bruciate non avremo più il motore che spinge, non avremo le imprese che sono tornate sui mercati. Dobbiamo avere una visione del futuro e fare della crescita la nostra ossessione".
Il numero uno di Confindustria ha affermato che "la lotta all'evasione fiscale deve essere fatta senza se e senza ma, se non altro per una questione di correttezza ed etica di come si fa impresa, su questo bisogna essere molto chiari". "Ma la lotta all'evasione", ha aggiunto, "non è recuperare imponibile ai soliti noti. Serve una battaglia forte su quelli che sono proprio sconosciuti al fisco e che non si vogliono colpire".
"Il mondo sta cambiando. Cambiano tutti, anche il sindacato può sedersi a un tavolo e provare a cambiare"; ha detto ancora il presidente di Confindustria sul tema della riforma dei contratti. Il nuovo leader di viale dell'Astronomia ha sottolineato tre punti: "parlare di produttività, sostenibilità economica e chiarire che i patti vanno mantenuti con riferimento al Patto per la fabbrica".