German Efromovich, patron di Synergy Group, ha confermato il proprio interesse per Alitalia ma si è lamentato della scarsa considerazione con cui è stata accolta la sua offerta.
"Non ho avuto contatti recentemente, ma sarei felice di incontrare tutte le autorità italiane che vorranno parlare del tema. Non abbiamo conflitti di interessi, né precondizioni", ha detto Efromovich nel corso di una teleconferenza. A chi accusa il suo gruppo di scarsa trasparenza replica: "Non c'è niente di male a lavorare a Panama. Non abbiamo presentato tutte le carte perché non ci hanno considerato. Quando il governo ci considererà seriamente presenteremo tutto ciò che è necessario".
"Non ho alcun problema sul partner. Se fosse pubblico chiederei soltanto zero interferenze politiche. Il punto è chi preme il grilletto", ha detto ancora Efromovich. "Alitalia - ha proseguito - è un diamante. Non credo in una compagnia fuori da una delle tre grandi alleanze: Skyteam, Oneworld e Star alliance". Al riguardo, Efromovich ha chiarito: "Non ho preferenze. Ognuna è buona e contratteremmo la migliore per Alitalia. Di sicuro dovrà far parte di una delle tre grandi alleanze dei cieli".
Se davvero il futuro di Alitalia è quello di diventare una low cost o una compagnia regionale "non c'è bisogno di 3 miliardi", la cifra stanziata dal governo per rilanciare i conti della compagnia, secondo Efromovich, che commenta: "Sono davvero troppi"
Il patron del Synergy Group non si sbilancia sulla cifra che è disposto a mettere sul piatto. In occasione della precedente procedura di vendita, ricorda, "avevamo immaginato di investire 5-600 milioni per stabilizzare e rendere redditizia la compagnia. Ora però", aggiunge, "tutto è cambiato e per fissare un numero abbiamo bisogno di informazioni". Certo, osserva, "non abbiamo soldi infiniti, ma siamo pronti a investire quanto necessario per far funzionare la compagnia e se servirà un miliardo non avremo problemi a mettere questa cifra. Però", ribadisce, "non ho visto i numeri dopo la pandemia".