Articolo aggiornato alle 8,50 del 16 maggio
L'amministrazione Trump ha annunciato una serie di misure per frenare la capacità del gruppo cinese Huawei di sviluppare semiconduttori all'estero con tecnologia americana. Come rappresaglia, la Cina è pronta ad aggiungere nell'elenco delle aziende straniere ritenute inaffidabili, o che recano danno alle aziende cinesi, giganti della tecnologia statunitense come Apple, Qualcomm e Cisco.
La mossa americana contro Huawei, che segue di poche ore la proroga della sospensione del bando contro il colosso cinese deciso proprio a maggio del 2019, è mirata a "bloccare gli sforzi di Huawei per aggirare i controlli sulle esportazioni", come ha affermato il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti in un comunicato.
Le autorità americane stanno facendo tutto il possibile per limitare la presenza negli Stati Uniti del gigante cinese delle telecomunicazioni, che accusano di collaborare con le autorità di Pechino e quindi di presentare un forte rischio di spionaggio.
Gli Usa stanno anche cercando di convincere i loro alleati a fare lo stesso, in particolare bandendo Huawei dal mercato delle apparecchiature 5G, ma senza troppo successo, specie in Europa.
Questa nuova misura potrebbe mettere a dura prova le relazioni, già tese, tra Washington e Pechino. Le autorità statunitensi affermano di essersi rese conto che Huawei è riuscito ad aggirare le restrizioni imposte dal 2019. Huawei e 114 consociate sono state quindi inserite in una lista nera, che richiedeva una licenza per l'esportazione di prodotti americani. "Tuttavia, Huawei ha continuato a utilizzare programmi e tecnologie informatiche statunitensi per sviluppare semiconduttori, minando così l'obiettivo di sicurezza nazionale e diplomatico della lista, ordinando la sua produzione all'estero in impianti che utilizzano attrezzature statunitensi", afferma il ministero.
"Dobbiamo cambiare le regole gestite da Huawei e HiSilicon (una consociata del gigante delle telecomunicazioni che produce semiconduttori) per evitare che la tecnologia americana venga utilizzata per attività dannose contrarie alla sicurezza nazionale e agli interessi di politica estera degli Stati Uniti", ha sottolineato il segretario al Commercio, Wilbur Ross.
Il governo degli Stati Uniti concederà 120 giorni, a partire da oggi, 14 maggio, prima dell'applicazione delle nuove restrizioni. Le aziende straniere che utilizzano la tecnologia statunitense per la produzione di semiconduttori per Huawei o le sue consociate saranno ancora in grado di consegnare i semiconduttori già prodotti per i prossimi 4 mesi.
Il tabloid di Pechino Global Times, pubblicato dal Quotidiano del Popolo, organo di stampa del Partito Comunista Cinese, cita una fonte vicina al governo cinese, secondo cui tra le contromisure cui la Cina starebbe pensando ci sono il lancio di indagini e l'imposizione di restrizioni nei confronti di aziende americane e anche la sospensione degli acquisti di aeroplani Boeing effettuati da gruppi cinesi. La Cina, ha spiegato la fonte citata dal tabloid cinese "prenderà energiche contromisure per proteggere i propri interessi".
Intanto nella notte tra il 15 e il 16 maggio, Pechino ha intimato agli Stati Uniti di mettere fine alla "repressione irragionevole di Huawei". "Il governo cinese sosterra' con fermezza i diritti e gli interessi legittimi e legali delle imprese cinesi", ha sottolineato il ministero degli Esteri, che ha sollecitato gli Usa "mettere immediatamente fine alla sua irragionevole repressione di Huawei e delle imprese cinesi".