Fca starebbe pensando di richiedere la garanzia dello Stato italiano, a valere sul plafond gestito da Sace, su prestiti per circa 6,5 miliardi di euro, di cui Intesa Sanpaolo sarebbe il principale finanziatore. Interpellati, né Fca né Sace né Intesa hanno voluto commentare la notizia. Secondo i termini dell'operazione, la Sace fornirebbe una garanzia pubblica per l'80% dell'importo.
La procedura prevede una fase preliminare, una sorta di istruttoria, e una volta completata vengono inviati gli esiti al Ministero dell'Economia, che rilascera' a quel punto la garanzia tramite decreto. La procedura è prevista dal decreto Liquidità, ed ha come obiettivo quello di garantire la continuità delle attività economiche danneggiate dalla pandemia Covid-19: le garanzie sono destinate alle imprese con un fatturato individuale superiore o uguale a 1,5 miliardi di euro o con numero di dipendenti in Italia superiore o uguale a 5.000 e per finanziamenti di importo superiore o uguale a 375 milioni di euro.
Le aziende dal canto loro si impegnano a gestire i livelli occupazionali attraverso accordi sindacali; a "non approvare la distribuzione di dividendi o il riacquisto di azioni nel corso del 2020 per essa e per ogni altra impresa con sede in Italia che faccia parte del medesimo gruppo".
All'inizio di questa settimana, Fca ha annunciato che non distribuirà i dividendi. Ma non è solo Fca, ovviamente: in questo periodo di trimestrali, sono molte le imprese colpite dagli effetti dell'emergenza sanitaria ed economica da Covid-19 ad aver preso una decisione simile.