Il presidente della Fed, Jerome Powell gela i mercati: la ripresa dell'economia è tutt'altro che dietro l'angolo. Un allarme che si è riflesso immediatamente sui listini. Wall Street, dopo un avvio positivo ha invertito immediatamente la rotta e a fine mattinata cedeva abbondantemente oltre il 2%.
Anche in Europa, già provata dai cattivi dati sulla produzione industriale a marzo, le Borse si sono tinte di rosso. Non ha fatto eccezione Milano che ha lasciato sul terreno il 2,14%. Per l'Italia buone notizie sono arrivate invece dal fronte dello spread: il buon risultato dell'asta dei Btp ha favorito la riduzione del differenziale fino a 232 punti.
A deludere i mercati è stata anche l'ennesima bocciatura di Powell all'adozione di tassi negativi, come pure reclamato a gran voce da Donald Trump. Per il numero uno dell'istituto centrale statunitense, i rischi e i dubbi sulla loro efficacia sono troppi ed eccessivo è il loro peso negativo sulla redditività delle banche.
Ma è stata soprattutto l'analisi del quadro economico a far preoccupare gli investitori. Secondo il presidente della Fed, il futuro resta confuso e i tempi della ripartenza saranno lunghi. "La ripresa dell'economia potrebbe richiedere tempo per accumulare slancio e il passare del tempo può trasformare i problemi di liquidità in problemi di solvibilità", ha detto intervenendo al Peterson Institute.
A caratterizzare lo scenario resta la profonda incertezza. "Sebbene la risposta economica sia stata tempestiva e opportunamente ampia, potrebbe non essere il capitolo finale, dato che il percorso da seguire è al contempo altamente incerto e soggetto a significativi rischi al ribasso", ha osservato Powell.