L'Asia e in particolare l'Europa rischiano una nuova ondata di contagi da coronavirus qualora dovessero allentare troppo rapidamente i lockdown e prima che siano in atto misure di ampio respiro per identificare e contenere rapidamente le nuove infezioni: lo sostengono gli economisti senior del FMI in un blog. Secondo gli autori, Chang Yong Rhee, direttore del dipartimento Asia e Pacifico e Poul Thomsen, direttore del dipartimento europeo, "le misure di blocco e le altre restrizioni hanno imposto un costo economico e psicologico significativo ai cittadini, ed era comprensibile che i paesi volessero muoversi rapidamente per ridurre queste misure. Ma - avvertono - muoversi troppo velocemente potrebbe mettere in gioco i risultati positivi ottenuti nell'arrestare la diffusione del covid-19 e innescare cosi' nuovi costi umani ed economici".
A loro giudizio, "nel tracciare il loro percorso per uscire da questo blocco senza precedenti, le economie dell'Asia e dell'Europa dovrebbero procedere con cautela e resistere all'impulso di fare troppo presto e rischiare una ricaduta". In particolare, in Europa diversi paesi hanno annunciato piani di riapertura graduale e alcuni hanno iniziato il processo: ma secondo gli economisti dell'Fmi l'Europa sembra riaprire il ciclo epidemico prima della Cina, dove l'epidemia è iniziata alla fine del 2019. Questo mette l'Europa più a rischio, dato che la capacità di effettuare test su larga scala, di rintracciare i contatti e di isolare i casi potrebbe essere più debole rispetto ai migliori esempi registrati in Asia, considerate anche le rigide regole sulla privacy. "Di conseguenza, l'Europa sembra essere più a rischio di alcuni paesi asiatici, tra cui la Cina, anche se nessun paese puo' dichiarare con sicurezza la vittoria contro il virus", hanno scritto gli economisti senior dell'FMI. Singapore, per esempio, aveva contenuto il virus già all'inizio, dopo un rapido e ben organizzato sforzo di contenimento, ma di recente ha nuovamente inasprito le misure in risposta a un nuovo focolaio.