La V quando si dimentica tutto e si ricomincia. La W come una ricaduta improvvisa. La L come lo scenario più catastrofico: il recupero di indicatori come l'occupazione e il Pil può richiedere anni, o addirittura decenni. Gli economisti attingono all'alfabeto per definire, con una sola lettera, le diverse vie d'uscita dalla profonda crisi innescata dalla pandemia di coronavirus. Al momento tutte le curve economiche seguono la stessa tendenza: un forte calo della crescita globale dall'apparizione di Covid-19 in Cina a metà gennaio. Ma che forma assumerà la ripresa (se ci sarà) dopo quella che il Fondo monetario internazionale presenta come la peggiore recessione dopo la Grande Depressione dopo il 1929?
La U in cui tutti sperano
Dopo lo stop delle attività dovuto al lockdown e alla chiusura delle fabbriche nelle principali economie mondiali, la crescita resterà per alcuni mesi sul fondo della curva prima di recuperare e risalire. La ripresa richiederà tempo per recuperare velocità, penalizzata dal crollo di settori come il turismo o il commercio. Per istituzioni come il Fondo monetario internazionale o la Commissione europea, i paesi Ue potranno seguire questa traiettoria e uscire dal tunnel della crisi a partire dal 2021. Ma a condizione che non ci sia una seconda ondata pandemica. Bruxelles, ad esempio, prevede una contrazione storica del 7,7% del Prodotto interno lordo della zona euro per il 2020, prima di un rimbalzo del 6,3% l'anno prossimo.
La V, sempre più improbabile
Era lo scenario più ottimistico quando sono state prese le misure di contenimento per prevenire la diffusione dell'epidemia. I sostenitori della curva a V si aspettavano un danno limitato all'economia e scommettevano su una rapida ripresa dei consumi, grazie ai risparmi accumulati durante il confinamento. Mentre la crisi continua, questo scenario è sempre meno probabile, anche se non impedisce ad alcune istituzioni di crederci ancora. Così, la Banca d'Inghilterra prevede ad esempio un calo del 14% del Pil del Regno Unito quest'anno, ma spera che la crisi sarà spazzata via nel 2021 con un rimbalzo del 15% delle attività.
La W, il ritorno del coronavirus
La curva a W sembra una montagna russa con una vertiginosa discesa, una prima lenta risalita e una ricaduta improvvisa prima di riprendere finalmente il percorso di crescita. Si tratta dello scenario vissuto dalla zona euro durante l'ultima crisi. Colpita per la prima volta nel 2008 dal fallimento della banca americana Lehman Brothers, l'Unione ha sofferto dal 2010 a causa di una reazione alla crisi finanziaria in paesi come la Grecia, l'Italia e la Spagna, contrariamente agli Stati Uniti, che hanno sperimentato una curva a forma di U. Per gli economisti, questo scenario non molto incoraggiante sarebbe inevitabile in caso di una seconda ondata di pandemia.
L, lo scenario peggiore
Da un punto di vista economico, questo sarebbe lo scenario peggiore. Quello che semplicemente non prevede una via d'uscita dalla crisi. Dopo il forte calo, la crescita non si riprenderebbe più e l'economia vivrebbe una lunga fase di attività moribonda. La lettera L nasconderebbe una moltitudine di fallimenti aziendali e un numero impressionante di disoccupati. E per alcuni vorrebbe dire la fine dell'economia globalizzata così come la conosciamo oggi. Un caso classico di recessione a L è, secondo gli economisti, il "decennio perduto" che il Giappone ha vissuto dall'inizio degli anni '90: una crescita economica lenta e un fenomeno di deflazione, vale a dire la paralisi dei prezzi.
L'ABC e lo 'swoosh', le altre vie d'uscita
Si stanno prendendo in considerazione anche altri modi per uscire dalla crisi, incluso uno ispirato alle prime tre lettere dell'alfabeto. Secondo lo scenario ABC, la curva avrebbe prima raggiunto il punto A, il più basso, quindi avrebbe seguito una rapida ripresa al punto B prima di rallentare e impiegare qualche anno per raggiungere C, il livello pre-crisi. Una variante di questo scenario sarebbe una curva che non e' descritta da una lettera dell'alfabeto, ma dallo 'Swoosh' del marchio Nike: una caduta, seguita da una ripresa, ma con una crescita lenta e tanto tempo per tornare al livello pre-crisi.