Prestiti a lunga scadenza, tassi favorevoli e unica condizionalità che siano usati per le spese sanitarie. A fare il punto sull'attivazione delle linee di credito del Mes, da parte dei paesi che ne faranno richiesta per fronteggiare la crisi legata al coronavirus, è il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni intervistato al Tg2Post, alla vigilia dell'Eurogruppo.
La riunione di domani, spiega l'ex premier, "deve cercare di dare attuazione alle decisioni che sono state prese ormai due settimane fa dai capi di Stato e di governo". Decisioni "comuni che cercano di dare un contributo dell'Ue alla situazione di crisi in cui siamo" e si rivolgono a tre ambiti distinti: disoccupazione (con misure a sostegno di schemi tipo la Cassa integrazione in Italia), misure a sostegno delle Pmi (con liquidità da parte della Banca europea degli investimenti) e misure a sostegno della spesa sanitaria per l'emergenza legata al coronavirus.
Già nel corso della giornata erano arrivati alcuni chiarimenti, attraverso una lettera inviata al presidente dell'Eurogruppo, Mario Centeno, e firmata da Gentiloni e Valdis Dombrovskis. Nella missiva viene chiarito che poiché le linee di credito saranno eventualmente attivate per far fronte alle spese sanitarie dirette e indirette legate alla pandemia, non sarà richiesta una sorveglianza da parte della Commissione per eventuali aggiustamenti macroeconomici.
Per quanto riguarda quindi le misure riguardanti questo tipo di spese esse avverranno attraverso delle linee di credito fornite facilitate e che hanno un tetto massimo per ciascun paese: il 2% del Pil. "Per l'Italia corrisponde quindi a circa 36/37 miliardi", aggiunge Gentiloni.
Il vantaggio di queste linee di credito, spiega poi il commissario, "non è uguale per tutti. L'accesso è uguale per tutti, ma ovviamente sono più vantaggiose per i Paesi che hanno dei tassi di interesse più elevati e quindi hanno più convenienza ad avere dei prestiti con una scadenza piuttosto lunga e con dei tassi di interesse più bassi di quelli che normalmente Paesi come la Spagna o l'Italia avrebbero. Questo è il vantaggio: lunga scadenza e tassi di interessi più favorevoli", ha rimarcato.
Troika? "Non c'è mai stata nessuna ipotesi di questo genere", afferma poi a proposito delle polemiche che hanno tenuto banco in Italia riguardo il Mes. "Si parla di una condizionalità" che è "la coerenza tra le spese che vengono fatte e gli obiettivi che sono indicati".
Gentiloni sottolinea, inoltre, che "per la prima volta questa crisi sta facendo mettere in campo strumenti di politica economica comune" dell'Europa. "Oggi c'è un grande bisogno di un impegno comune europeo. Credo che ci si arrivi attraverso un lavoro diplomatico, attraverso alleanze. Penso che l'Italia abbia lavorato in questo senso in questi mesi. Un intervento comune dell'Unione europea è importante perché il rischio che abbiamo è che una crisi che ha colpito tutti i paesi europei, alla fine, nelle sue conseguenze economiche, abbia conseguenze diverse da Paese a Paese".