La Fase 2 "sta funzionando male, molto male, e lo sapevamo purtroppo. Non ci hanno ascoltato". Carlo Bonomi, neo presidente di Confindustria, intervenendo a Piazzapulita, su La7 ha giudicato così le decisioni del governo. "Il 4 maggio abbiamo riaperto assumendoci tutte le responsabilità, viviamo l'angoscia con i nostri collaboratori", ha aggiunto Bonomi, ricordando che "ci hanno detto ai primi marzo che in Italia non c'era alcun pericolo, che il Covid non sarebbe arrivato, hanno tenuto gli stadi aperti, annunciato il lockdown e scatenato la corsa all'ultimo treno per lasciare la Lombardia...".
"Siamo molto delusi" da questa Fase 2, "le risorse non arrivano, non hanno i loro effetti, lo Stato non ha ancora pagato la Cassa integrazione". E ancora: "Noi non siamo l'opposizione al governo, noi vogliamo discutere dei temi economici e invece abbiamo la sensazione che si voglia spostare l'accento sul tema politico per non entrare nel merito dei temi economici. Quando sentiamo certi annunci da componenti del governo rimaniamo molto perplessi".
"Il governo deve ascoltare l'imprenditore italiano", ha aggiunto Bonomi, sollecitando il "taglio dell'Irap, pagare i debiti della pubblica amministrazione alle imprese private e sbloccare i soldi già finanziati per le opere pubbliche. Se si è fatto il ponte di Genova in 18 mesi, si può anche altro".
Infine il commento sulla sua elezione. "Mi sarei candidato comunque anche se avessi saputo prima della pandemia. Abbiamo il dovere di pensare cosa possiamo fare noi per il nostro Paese e non il contrario".