In una intervista al Corriere della Sera, il viceministro all'Economia Antonio Misiani, rispondendo a una domanda sul reddito di emergenza, ha dichiarato che la maggioranza è “d’accordo su uno strumento per le famiglie che non hanno avuto accesso ad alcun aiuto mentre c’è discussione su come configurarlo” magari con “una misura transitoria, legata all’emergenza”.
Mentre diverso è il caso del reddito di cittadinanza, per il quale il vice dell’Economia “la strada è invece una riforma” perché “serve uno strumento più reattivo” in quanto va accresciuto “il ruolo dei comuni, che sono capaci di intercettare più velocemente i bisogni”. E poi “vanno corrette alcune disfunzioni, come la scala di equivalenza che oggi penalizza le famiglie numerose, così come tutti quei fattori che scoraggiano i beneficiari dalla ricerca di un lavoro”, sostiene Misiani.
Il numero due di via XX Settembre assicura anche che si stanno valutando sostegni a fondo perduto come “interventi di ristoro di affitti e bollette e in relazione alla perdita di fatturato” che “potranno prendere forma di indennizzi cash o di parziale sconto delle tasse finora sospese”. “Sceglieremo il sistema più semplice e veloce. L’eccesso di burocrazia può uccidere l’economia” dice senza messi termini Misiani.