Sono più di 1 milione e 800 mila i lavoratori attivi in modalità smart working. Il dato è fornito dal Ministero del lavoro che spiega come l'emergenza Covid-19 abbia comportato "un radicale e repentino ripensamento dell'organizzazione del lavoro in nome della tutela della salute delle persone all'interno di aziende e Pubbliche Amministrazioni". A ieri, complessivamente risultano 1.827.792 lavoratori attivi in modalità smart working; di questi, ben 1.606.617 sono stati attivati a seguito delle norme sull'emergenza epidemiologica. Prima del coronavirus, insomma, erano in smart working 221.175 persone.
Per la prima volta lo smart working è diventato, dunque, "una modalità necessaria, sebbene solo fino a qualche mese fa fosse ritenuto un'alternativa ancora sperimentale, una componente parziale di un piu' ampio processo di digitalizzazione del lavoro".Il dicastero sottolinea come lo smart working si stia rivelando per imprese e PA "un alleato fondamentale per consentire la continuità delle prestazioni lavorative. Lo dimostra anche il successo della campagna social #iolavorosmart, lanciata lo scorso 27 marzo dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con il Ministero per la Pubblica Amministrazione, a cui hanno aderito centinaia di cittadini e imprese che hanno condiviso sui social riflessioni e scatti fotografici della propria "vita da smart worker" tra le mura domestiche".