Sono “circa un milione” le famiglie che costituiscono “i poveri aggiuntivi da coronavirus”. Lo precisa in un’intervista al Corriere della Sera il presidente dell’Inps Pasquale Tridico. Il quale sostiene che “dando loro 500-600 euro al mese, si spenderebbero 1,5-1,8 miliardi in tre mesi”, un intervento che “mi sembrerebbe ragionevole – afferma poi – per aiutare chi è in difficoltà ed è rimasto escluso dai provvedimenti presi finora dal governo”.
Di fatto, per Tridico, si tratterebbe di “uno strumento temporaneo, per 2-3 mesi, per dare sostegno a quelle famiglie che non hanno accesso al Reddito di cittadinanza perché con Isee superiore a 9.360 euro”, ovvero un assegno che può essere “fino a 15 mila euro, a patto però che non siano beneficiarie di alcuna prestazione pensionistica, né abbiano redditi da lavoro o sussidi (ammortizzatori e indennità)” precisa il presidente Inps.
Quanto al fatto che Pd e Italia viva frenino e temano provvedimenti assistenziali che allontanino da una vera ripartenza dell’economia, Tridico obietta che “ci vogliono tutte e due le cose: aiutare le famiglie in difficoltà e ripartire gradualmente. Nella fase 2 conteranno molto i consumi delle famiglie, e la necessità di sostenere la domanda aggregata per aiutare la ripresa”.