L'agenzia Standard and Poor's Global rating ha lasciato invariato il rating dell'Italia a 'BBB', mantenendo l'outlook negativo. La decisione, rappresenta una boccata d'ossigeno per il nostro Paese, anche se la valutazione lascia il giudizio sull'Italia solo due gradini al di sopra del territorio speculativo, avvero del livello 'junk', o 'spazzatura'.
L'agenzia avverte che "sarà possibile una revisione al ribasso del rating dell'Italia se il debito non sarà messo su una chiara via al ribasso nel corso dei prossimi tre anni e "se ci sarà un marcato deterioramento delle condizioni di credito che metta a repentaglio la sostenibilità delle finanze pubbliche, per esempio a causa di misure non sufficientemente di sostegno da parte dell'area euro".
A questo proposito comunque S&P precisa che, "l'attuale sostegno finanziario della Bce consente all'Italia di rifinanziare il proprio debito a tassi di interesse reali di circa lo 0%".
Inoltre l'agenzia rende noto che l'outlook, al contrario, potrebbe diventare stabile se "l'economia facesse meglio di quanto anticipato e se il sistema bancario riuscisse ad affrontare lo shock dell'economia reale provocato dal Covid-19 senza un significativo aumento dei non performing loan".
Inoltre S&P prevede che il Pil italiano si contrarrà del 10% nel 2020 e poi si riprenderà nel 2021, con un rimbalzo positivo del 6,4%. Il tasso di disoccupazione si attestera' all'11,2% quest'anno, il deficit salirà al 6,3% del Pil alla fine del 2020 e i debito si avvicinera' al 153%. Il nuovo debito, secondo l'agenzia di rating, sarà in gran parte comprato dalla Bce.
La pagella di S&P anticipa quelle di Moody's e di Fitch, che sono in agenda rispettivamente il prossimo 8 maggio e il prossimo 10 luglio. A questo proposito va ricordato che Moody's da' all'Italia un rating Baa3, solo un gradino al di sopra del livello junk, dopo il declassamento dell'ottobre 2018, mentre Fitch le assegna BBB, due livelli sopra il non-investment grade, come S&P.