Nelle contrattazioni in Asia tornano sopra lo zero i prezzi del petrolio, dopo il crollo senza precedenti della vigilia del barile Usa. I future sul Light crude Wti con scadenza a maggio passano di mano a 1,55 dollari al barile dopo aver chiuso, per la prima volta nella storia, a -37,63 a New York. I future sul Brent arretrano dello 0,17% a 25,41 dollari. I future negativi significano che chi vende è chiamato a pagare chi acquista il contratto purché si prenda i barili di petrolio comprati.
Tutto ciò è un riflesso del forte aumento dell'offerta e della mancanza di spazio per lo stoccaggio dei barili in eccesso.
Lunedì il crollo storico per il future Wti al Nymex. Il contratto con consegna a maggio ha chiuso il suo ultimo giorno di contrattazioni in negativo per la prima volta nella storia. Il barile texano ha ceduto il 305% all'incredibile cifra di -37,63 dollari.
A provocare la caduta è stato un insieme di motivi macroeconomici ma soprattutto tecnici. Di greggio sul mercato ce n'è sicuramente in abbondanza, la recessione provocata dal coronavirus ha ridotto drasticamente la domanda e le riserve strategiche sono vicine alla saturazione, nonostante il taglio alla produzione operato da Opec+ e altri Paesi del G20.
Il vero motivo del collasso record odierno risiede pero' innanzitutto nello 'swap' sulle scadenze. Il future di maggio sarà sostituito domani da quello con scadenza a giugno e tutti gli operatori lo hanno abbandonato a favore del nuovo contratto che ha 'limitato' il calo a 16,30% a 20,95 dollari a barile, rendendo meglio l'idea sul 'reale' valore attribuito dal mercato all'oro nero. I prezzi del contratto Wti con scadenza a giugno, superiori a 22 dollari al barile, indicano un certo sollievo.