Sul Mes è scontro politico, ma Conte piace all’audience
Il Mes sarà utilizzato dall’Italia? Il nostro paese ha urgentemente bisogno di liquidità e la discussione sui social si è concentrata sulle drammatiche conseguenze economiche della pandemia.
Il Meccanismo europeo di stabilità divide la politica italiana in due schieramenti contrapposti: Silvio Berlusconi, Romano Prodi, Italia Viva e una parte del Pd sono favorevoli all’attivazione del Mes. Il Premier Conte, M5s, Lega e Fratelli d’Italia invece sono nettamente contrari.
Non sarà una scelta semplice considerando che l’opposizione agli eurobond da parte della Germania e altri paesi europei, sembra insuperabile. Sarà molto importante il prossimo Consiglio europeo del 23 aprile nel quale verrà formalizzato l’indirizzo politico sui nuovi strumenti finanziari anti-Covid a livello comunitario.
La pagina Facebook di Matteo Salvini che conta più di 4 milioni di follower, ha persino pubblicato il video “Giù le mani dall’Italia. No Mes. Il futuro non è in vendita” come cover, ossia il contenuto con il massimo impatto e visibilità della pagina. Un video che ha già ottenuto più di mezzo milione di visualizzazioni.
Lo stesso video è visibile nella cover della pagina Facebook della Lega - Salvini Premier, in ottica di una strategia coordinata di pubblicazioni e formati.
L’orientamento è il medesimo anche per Giorgia Meloni che apre la sua pagina Facebook con un video proprio sul Mes e il professor Tremonti. Il post è tecnicamente “fissato” ossia resta visibile come primo contenuto della pagina, indipendentemente dagli aggiornamenti successivi: massima visibilità.
L’ostilità al Mes crea una saldatura trasversale in Parlamento tra Governo e opposizione; il Premier Conte definisce lo strumento “un meccanismo inadeguato e anche insufficiente per reagire a questa sfida epocale” ottenendo un engagement altissimo: con 136mila reazioni, 36mila commenti e 22 condivisioni. Numeri molto rilevanti per un contenuto social in gradi di incontrare grande consenso.
Si osserva un apprezzamento molto alto per lo stesso contenuto anche su Twitter, con oltre 22mila condivisioni, più di 130mila interazioni con un tasso di engagement altissimo al 6%. Il Premier attira consenso, stimola le conversazioni, una leadership che nel corso delle settimane è cresciuta molto anche sui social, grazie ad una comunicazione sempre più frequente, precisa, dai toni misurati.
Su un tema così legato all’Unione Europea Salvini, la Lega e un parlamentare solitamente molto attento ai temi economici come Claudio Borghi (Lega) ottengono su Twitter quasi il 50% delle condivisioni mentre Carlo Calenda, con uno stile comunicativo centrato sugli aspetti tecnici e applicativi del Mes si attesta al 6% di apprezzamento.
Anche dal punto di vista quantitativo Borghi e Salvini sono dominanti su Twitter quando si parla di Mes, scrivendo quasi il 65% di tutti i contenuti, una percentuale che supera il 70% se aggiungiamo Meloni e l’account ufficiale della Lega; i leader dichiaratamente ostili a questo tipo di aiuto economico monopolizzano quindi le conversazioni con oltre l’80% dei post pubblicati e le relative interazioni.
Segmentando l’analisi solo sui singoli partiti notiamo che il Meccanismo europeo di stabilità attiva la forte partecipazione di tutte le forze politiche, anche da parte del Movimento 5 Stelle col 3% dei contenuti pubblicati. Il Movimento è notoriamente contrario al Mes al punto da essere pronto ad alzare il livello della tensione nel Governo col PD che invece ricopre posizioni più sfumate e aperte.
Quando si dice avere le idee chiare: sul #Mes le destre sono une e tripolari.
— Carla Ruocco (@carlaruocco1) April 16, 2020
Noi del #M5s abbiamo una sola posizione: #NoMes. pic.twitter.com/LTUYZMaxgy
Sul #Mes una cosa sola è certa: L'unica forza politica che non aveva rappresentanti nel 2010/2012, e che quindi non può avere alcuna responsabilità (e per quanto mi riguarda mai ne dovrà avere), è il Movimento 5 Stelle https://t.co/GpbdaGnXVY @Mov5Stelle
— Ignazio Corrao (@ignaziocorrao) April 15, 2020
Il tweet del secolo. Non vuole il Mes perché implica patrimoniale (?!??) e nuovo debito. Invece,vuole chiedere i soldi agli italiani ma senza restituirglieli (sennò sarebbe debito,e a lui il debito non piace): cioè una patrimoniale. E Garavaglia, quello “serio”, re-twitta pure. pic.twitter.com/k8TqjOVeCX
— Luigi Marattin (@marattin) April 7, 2020
Anche gli utenti sul Mes esprimo parecchie contrarietà, quantificabile in un sentiment al 70% negativo, con rabbia, disapprovazione, tristezza e persino paura che rappresentano il 75% di tutte le emozioni presenti nei contenuti. Una percentuale che scende al 60% quando è presente un riferimento al Premier Conte, figura in grado evidentemente di ammorbidire toni e giudizi quando viene menzionato dagli utenti.
L’analisi delle emozioni degli utenti suddivise sui singoli leader che hanno scritto di più sul Mes conferma il gradimento per Giuseppe Conte: dal grafico risulta evidente che il Premier ha ottenuto un livello di ammirazione e gioia superiore rispetto ai livelli registrati da Salvini e Meloni. Dati confermati dai minori livelli di rabbia e disappunto. Più ammirazione per Giuseppe Conte, buoni buoni livelli di gioia, minor disappunto e rabbia: una figura in questo momento in grado di unire e di acquisire autorevolezza.
La tag cloud inoltre dimostra come “Conte”, “Giuseppe Conte” e “Presidente Conte” siano spesso parole e frasi usate, ma spiccano anche i riferimenti al Governo Monti: infatti fu il Governo Berlusconi IV a tracciare i primi passi per avviare il Trattato del Mes, ma fu il Governo Monti a presentare il disegno di legge di ratifica del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità, approvato a Bruxelles il 2 febbraio 2012.
In generale le emozioni negative sono rivolte ai leader politici e alle loro posizioni sul Mes, che è ormai divenuto uno strumento di contrapposizione tra rispettivi elettorati. Tuttavia, al di là delle differenti posizioni, gli utenti della rete stanno cercando di informarsi su un tema così tecnico e complesso: il volume di ricerca “cos’è il Mes?” ha toccato il picco su Google proprio nell’ultima settimana, con maggiore concentrazione in Calabria, Sardegna e Abruzzo.