Senza la proroga delle concessioni demaniali al 2033 le aziende turistiche italiane non potranno aderire al “decreto liquidità”. L’allarme è del vicepresidente nazionale vicario di Fiba (Federazione italiana imprese balneari), Vincenzo Farina, che è anche presidente della Confesercenti Calabria. La proroga, dice, è necessaria anche ai fini dell'applicazione del provvedimento "Riparti Calabria" con cui la Regione stanzia 150 milioni di euro per il dopo crisi.
“Ci sono molti Comuni - dice all'AGI Farina - che non hanno esteso la legge nazionale per la proroga delle concessioni e, in questa fase, un’impresa balneare, per utilizzare gli aiuti nazionali e regionali, deve avere una concessione adeguata che, alle condizioni attuali, scadrebbe a dicembre 2020. Nessuna banca aprirebbe canali con concessioni in scadenza, da qui l’appello ai Comuni per un provvedimento indispensabile per tutte le imprese de settore che occupano una concessione demaniale”.
Farina vanta una grande esperienza nel settore turistico, da imprenditore e da responsabile dell’associazione di categoria, e in questi giorni è impegnato in una serie di incontri su base regionale e nazionale per programmare la prossima stagione estiva.
“Siamo davanti a una fase in cui occorre procedere per step – afferma – partendo da interventi di manutenzione, allestimenti e lavori vari nelle strutture. Da parte mia, sono fiducioso sull’apertura, anche se non è possibile dare oggi una data. Noi svolgiamo un servizio per i cittadini italiani che non potranno trascorrere una estate chiusi in casa. La funzione della spiaggia e del mare sarà un’esigenza per la salute pubblica”.
Il mese di aprile, solitamente dedicato alla preparazione delle strutture turistiche, in piena emergenza è rivolto alle analisi e all’individuazione delle possibili soluzioni. “A livello nazionale – ha sottolineato Farina - c’è un lavoro anche su come garantire questi servizi di interesse pubblico, come li gestiremo in sicurezza con procedure di prevenzione e protezione”.
Secondo il presidente di Confesercenti Calabria, dunque, fondamentali saranno le risultanze scientifiche, anche se, ammette, “sono deluso dal mondo della ricerca che esprime posizioni troppo divergenti tra loro”. Sui vari tavoli nazionali convocati quasi quotidianamente, ma anche nel confronto aperto in Calabria con gli assessorati regionali competenti, Farina ha bocciato le soluzioni circolate in questi giorni, quali le cabine in plexiglas intorno agli ombrelloni: “La trovo una bufala all’italiana, viste anche le temperature che si registrano sulle nostre spiagge, una sorta di modello fantasioso, mentre noi stiamo lavorando su indicazioni pratiche”.
Le proposte affrontate ad ogni livello sono chiare: “Stiamo lavorando su ipotesi che prevedono l’innalzamento delle distanze minime definite a livello nazionale e che potrebbero passare dagli attuali 2,50 metri per 3 ad un aumento del 30 per cento; limitazione delle presenze sotto lo stesso ombrellone; impiego di figure professionali per azioni di controllo e sensibilizzazione rispetto alle procedure”.
Tutte queste disposizioni, una volta approvate, dovrebbero essere contenute in un vademecum validato anche dal ministero della Salute con indicazioni precise che, ovviamente, riguarderebbero sia le spiagge attrezzate che quelle libere. “Dobbiamo essere pronti – conclude Farina – e ognuno di noi deve mettersi a disposizione perché è l’unico modo per fare ripartire il Paese”.