Nelle Commissioni e nelle task force, costituite e da costituirsi, per gestire la 'fase 2' dell’emergenza, sia inserito un adeguato numero di donne capaci, commisurato alla rappresentanza femminile di questo Paese, che è la metà della popolazione. È quanto chiede, in una lettera aperta indirizzata al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e a Vittorio Colao, un gruppo di donne della società civile, a nome personale e anche in rappresentanza di numerose associazioni, secondo cui "quattro donne su 17 non sono solo un mancato riconoscimento al patrimonio di competenze femminili ma non offrono nemmeno una giusta rappresentazione della nostra Italia".
Tra le prime ad aderire: Noi Rete Donne, Inclusione Donna (realtà con oltre 40 mila socie), Soroptimist, Ladynomics, GammaDonna, Community Donne 4.0, Differenza Donna Ong, Movimenta, Young Women Network ma anche realtà del territorio come Tutti per Roma, Roma per tutti, Coordinamento 3 Donne di Sardegna e A.Do.S.
In poche ore, l’appello scandito dall’hashtag #datecivoce - riferisce una nota - ha ottenuto, singolarmente e tramite le associazioni, più di 50 mila adesioni.
"'Se scegli il merito, almeno al 50% scegli una donna'", aveva affermato nei mesi scorsi il manager che nel gruppo Vodafone "ha sensibilmente aumentato la presenza femminile nei livelli dirigenziali dell'azienda", ricorda in un comunicato Iniziativa Donna. "Questa impostazione non è stata però rispettata nella formazione della Task Force: 4 donne su 17 non è una composizione rappresentativa della società e pecca della specifica sensibilità femminile nell'approccio contestuale della sfera professionale e familiare".
"Le sfide che ci troviamo ad affrontare richiedono il coinvolgimento più ampio possibile di tutte le competenze necessarie: è per questo che come sottoscriviamo l'appello della 27-esima ora ad una maggiore rappresentanza femminile nella Task Force per il post Covid 19", sottolinea Inclusione Donna in un comunicato.