Accordo per un taglio della produzione di petrolio da 10 milioni di barili al giorno, al vertice straordinario dell'Opec+. Per l'Arabia Saudita l'estrazione dovrebbe scendere di circa 3 milioni, per la Russia di 2 milioni di barili mentre i restanti 5 milioni di barili di tagli dovrebbero essere a carico degli altri produttori del G20.
Dall'Opec hanno fatto sapere che la stretta sarà allentata a 8 milioni da luglio a dicembre e poi a 6 milioni da gennaio 2021 ad aprile 2022. Una nuova videoconferenza Opec+ e' stata fissata per il 10 giugno.
Donald Trump ha riferito di aver avuto "un ottimo colloquio" con il presidente russo Vladimir Putin e con il re dell'Arabia Saudita Salman e che l'intesa Opec+ dovrebbe essere ufficializzata "tra oggi e domani".
La domanda globale di carburanti è crollata di circa 30 milioni di barili al giorno, pari al 30% delle forniture totali, con l'industria aerea in particolare messa in ginocchio dall'emergenza coronavirus. Sia l'Opec e sia Mosca hanno reclamato il contributo di tutti i produttori, compresi Usa e Canada, per superare una crisi di simile portata ed oggi e' prevista una conferenza, rigorosamente virtuale, dei ministri dell'Energia del G20.
Il mercato si aspettava probabilmente tagli di maggiore entità, osservano gli analisti, spiegando cosi' il calo dei prezzi. Il Brent si è attestato a circa 32 dollari al barile, in calo del 3%, e il Wti a 23,29 dollari al barile (-7,1%).
Trump ha dichiarato che la produzione Usa è già diminuita naturalmente, per la discesa della domanda. Ottawa, come Washington, ha minacciato di imporre tariffe sul greggio importato se non sara' trovata un'intesa sul taglio della produzione per risollevare i prezzi.