"Il sovraccarico registrato ieri dal sito Inps era prevedibile". Lo afferma Guglielmo Loy, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inps, che non si esprime sull'ipotesi di un attacco hacker: "Non saprei, c'è un esposto alla polizia postale e faranno indagini, vedremo". "Sicuramente - fa notare, interpellato dall'AGI - c'è stato un assalto da parte degli utenti, che si poteva immaginare. E' stato fatto un provvedimento rivolto da 3 a 10 milioni di italiani ma la struttura è la stessa. All'origine vi è l'errore di una norma di legge che non ha calcolato l'effetto operativo: se l'istituto non ha potuto investire, il legislatore lo deve sapere e l'istituto aveva il dovere di segnalarlo".
Secondo Loy, anche se non si parla di 'click day' nei fatti il sistema dell'indennità a professionisti e autonomi ha funzionato così: "Se i 600 euro sono assegnati senza criteri selettivi non può che valere la cronologia nella lavorazione della pratica, dal momento che, secondo la norma, una volta finite le risorse l'Inps sospenderà i pagamenti e poi il legislatore deciderà se rifinanziare la misura. E' evidente che tutti hanno cominciato a caricare la domanda dalla mezzanotte. Se la copertura fosse stata al 100% si poteva fare un accesso scaglionato, altrimenti inevitabilmente vale la cronologia della domanda".
#InpsComunica Accesso ai #servizitelematici Inps. Da oggi, 2 aprile, i servizi online saranno disponibili dalle ore 8.00 alle 16.00 per Patronati e Intermediari secondo le consuete modalità di accesso, e dalle ore 16,00 alle 8,00 per i cittadini https://t.co/QFrx4Re9Fm pic.twitter.com/f2LL2BLR3h
— INPS (@INPS_it) April 2, 2020
"Il problema - ha aggiunto Loy - è anche che l'istituto ha fatto una campagna per dire agli utenti di rivolgersi direttamente al sito, attraverso numero verde, app etc.. In realtà l'80% delle pratiche arrivano attraverso intermediari che hanno un inoltro differente. Ma rispetto a questa prassi, solo il 5% delle domande è passato dai patronati e circa il 90% dal sito. Incentivando il rapporto diretto e sottovalutando il valore dell'intermediazione, vi è stato un aumento quantitativo enorme di domande e il crollo del sistema. Oggi questo è stato corretto, suddividendo l'orario di accesso tra patronati e intermediari e singoli cittadini".
"Nella situazione normale - prosegue Loy - ci sono in media 500 milioni di accessi annui al sito dell'Inps, dividendo per le giornate lavorative (270) si ha una media giornaliera di 1,8-1,9 milione di accessi; se ieri hanno caricato 300 mila domande vuol dire che ha provato ad accedere almeno 1 milione di persone. Quindi il traffico è quasi raddoppiato. E' inevitabile che il sistema rischi di andare in tilt".