Il governo è pronto a varare un decreto ad hoc per garantire liquidità alle imprese e liberare oltre 500 miliardi di euro per l’economia reale. Il provvedimento dovrebbe vedere la luce a breve, già in settimana, con una corsia preferenziale rispetto all’atteso decreto legge di aprile che arriverà a ridosso di Pasqua e sarà finanziato, fino a circa 30 miliardi, con l’extra deficit che dovrà essere autorizzato dal Parlamento.
Un intervento d’urgenza quello per le imprese, come ha spiegato il premier, Giuseppe Conte, alle opposizioni. "Siamo al lavoro per anticipare in un decreto-legge, da adottare subito con, le misure più urgenti per dare liquidità alle imprese. Avvertiamo tutta l'urgenza di intervenire prima possibile", ha affermato il premier precisando che avrà precedenza su quello cosiddetto 'aprile' in cui troveranno spazio anche le misure per famiglie e lavoratori.
Il provvedimento, che potrebbe approdare in Cdm già venerdì, conterrà misure per “rafforzare ulteriormente il sistema delle garanzie dello Stato ai prestiti alle imprese”, ha spiegato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, “per arrivare a interventi analoghi, se non superiori, a quelli presi da altri paesi europei". Nel dettaglio, il governo conta di erogare garanzie ulteriori, fino al 90% degli importi, per complessivi 200 miliardi di euro, per tutte le imprese, anche le grandi, sfruttando tutti i margini consentiti ora dalla modifica delle norme Ue sugli aiuti di Stato. Questo determinerà, ha detto Gualtieri, “spazi ulteriori che noi utilizzeremo appieno per consentire il rilascio di garanzie fino al 90% per importi anche significativi a tutte le imprese italiane. Siamo pienamente al lavoro per assicurare un intervento a sostegno della liquidità che ci attendiamo libererà risorse al servizio dell'economia reale per ben oltre 500 miliardi".
Si punta quindi a rafforzare il Fondo Centrale di Garanzia per le piccole e medie imprese che dovrebbe essere rifinanziato per circa 5 miliardi. Il tetto della garanzia statale sui prestiti, oggi previsto all’80%, passerà al 90%, per tutte le imprese, grazie alle nuove norme Ue sugli aiuti di Stato. Le garanzie dovrebbero quindi essere estese anche alle small mid cap da 250 a 499 dipendenti. Saranno poi messi in campo nuovi interventi in cui Cassa Depositi e Prestiti e la Banca europea per gli investimenti giocheranno un ruolo chiave. Sono infatti allo studio del Mef misure sulle garanzie in linea con quanto fatto da KfW e Cdc in Germania e Francia.
Intanto cresce la dimensione del decreto aprile che potrebbe superare di gran lunga i 30 miliardi inizialmente previsti. Nel pacchetto di interventi troverà spazio un rifinanziamento, per circa 13 miliardi, della cassa integrazione per l’emergenza che potrebbe essere estesa di uno o due mesi rispetto alle 9 settimane previste dal decreto marzo. E probabilmente sarà prorogata la convenzione tra Abi e parti sociali per l’anticipo da parte delle banche. Ma si studiano anche forme di garanzia in favore delle imprese nell'ipotesi in cui queste ultime intendano anticipare il trattamento di integrazione salariale ai lavoratori e si trovino nel contempo a dover fronteggiare situazioni di scarsa liquidità. Gualtieri ha assicurato massimo impegno per ridurre al minimo i tempi per l’erogazione.
Il governo è anche al lavoro per aumentare l’indennità da 600 euro per gli autonomi: l’assegno potrebbe arrivare a 800 euro ma con dei paletti. Altro capitolo quello degli aiuti alle famiglie in difficoltà. Il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha annunciato che nel decreto ci sarà il reddito di emergenza, ovvero un sostegno temporaneo per oltre 500 euro per chi è in difficoltà. Nel perimetro dell’intervento potrebbe rientrare anche il lavoro domestico finora escluso dalle tutele. Così come si valuta un intervento ad hoc per i contratti a termine che non verranno rinnovati a causa della crisi: per questi si potrebbe ricorrere al reddito di ultima istanza o allo stesso reddito di emergenza. Catalfo ha anche parlato di un allargamento del reddito di cittadinanza. Il ministro della Famiglia, Elena Bonetti, spinge poi per l’introduzione dell’assegno straordinario per tutti i figli minori di 14 anni. La proposta prevede 160 euro al mese per ogni figlio per le famiglie con meno di 7.000 euro di Isee, 120 euro per le famiglie tra i 7.000 e i 40.000 euro di Isee e 80 euro per i nuclei familiari con Isee superiore. Si dovrà poi finanziare l’estensione del congedo parentale straordinario e dei buoni babysitter visto il prolungamento della chiusura delle scuole.