L'epidemia di coronavirus affonda Piazza Affari nel primo trimestre dell'anno. Il conto del periodo vede la Borsa italiana perdere il 27,5%, bruciando così tre anni di guadagni, nonostante il recupero degli ultimi 10 giorni, pari a circa l'8,5%.
Tra i principali indici europei a fare peggio è soltanto Madrid, con l'indice Ibex35 che ha perso circa il 29%; a loro volta, invece, il Dax30 di Francoforte e il Cac40 di Parigi risultano leggermente migliori, con ribassi rispettivamente del 24 e del 26%, mentre Londra è sul -25%.
È andata meglio ai principali indici internazionali: a Wall Street - con i dati alla chiusura di ieri - i cali vanno dal 13% del Nasdaq al 22% del Dow Jones; a Tokyo il Nikkei ha perso, da fine 2019, il 20% circa.
Limitano i danni anche i mercati cinesi: nel Paese da cui e' partita l'epidemia di Coronavirus, c'è già stato un forte recupero con Hong Kong che quota circa il 17% in meno di inizio anno e Shangai il -16%.
Spostando il focus sul valore della Borsa di Milano, lo scorso 19 febbraio le società quotate sull'All Share capitalizzavano circa 724 miliardi; il minimo toccato durante questa crisi è invece stato di circa 432 miliardi, con un calo di 292 miliardi, di cui poi, a oggi, ne sono stati recuperati circa 61, per una capitalizzazione totale dell'All Share di 493,3 miliardi.
Banche, titoli finanziari in generale e industria sono i titoli che pagano nei primi tre mesi del 2020 il conto 'borsistico' del coronavirus. Bene invece farmaceutici e diagnostica: Recordati da inizio anno registra un incremento di oltre il 2%, Diasorin di oltre il 4%.
L'indice dei titoli bancari, complici gli ultimi cali legati alla raccomandazione della Bce di sospendere il pagamento dei dividendi, ha perso poco meno del 40%. A soffrire sono tanto le big quanto le banche di minor dimensione: Unicredit ha perso il 45% circa del suo valore borsistico, Banco Bpm il 41%, Intesa Sanpaolo il 36%, Mediolanum il 47%.
Molto pesante anche l'andamento degli industriali. Fca in tre mesi vale meno della meta' (-51%) mentre Cnh perde il 47,5%. Fra i titoli a maggior capitalizzazione va segnalato anche il calo di Atlantia (-45%): il gruppo, che gia' prima soffriva le incertezze relative alla trattativa con il governo sul futuro della concessione di Autostrade per l'Italia, paga la quarantena e i relativi crolli del flusso di viaggiatori sulle autostrade e negli aeroporti.