Il mercato dell'auto in Italia è congelato. A marzo, stima Federauto in attesa dei dati ufficiali che saranno diffusi dal ministero dei Trasporti alle 18, le vendite sono scese dell'86% rispetto allo stesso dello scorso anno. Un crollo, sottolinea una nota, legato alla sospensione generalizzata delle attività economiche e alle fortissime limitazioni alla mobilità delle persone che il Governo ha imposto per cercare di limitare la diffusione dei contagi da Covid-19.
“La chiusura dell’Italia – perché di questo si tratta – ha portato inevitabilmente alla caduta delle immatricolazioni di autoveicoli nuovi e per l’usato la situazione non cambia, determinando un contesto negativo mai vissuto sul mercato automobilistico", commenta Adolfo De Stefani Cosentino, presidente della federazione dei concessionari auto.
Secondo l'imprenditore, "concretamente c’è da aspettarsi che fra marzo ed aprile il mercato auto possa perdere 350.000 pezzi e un possibile calo del 60% su base annua ove dovessero permanere i provvedimenti attualmente in vigore. Tutto questo è molto preoccupante per la tenuta del sistema occupazionale delle concessionarie: nel 2007-2019, di fronte a un calo del 23,2%, persero il lavoro circa 30.000 addetti. È presto per tirare conclusioni perché dobbiamo ancora capire come evolverà la situazione nei prossimi mesi, ma oggi non possiamo essere ottimisti”, conclude il presidente di Federauto.